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Renzi: manine invisibili e manone visibilissime

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Italy's Prime Minister Renzi attends a year-end media conference in RomeIl nostro giovane premier – ma l’11 gennaio compie quarant’anni – nei pochi giorni del 2015 ha già commesso più corbellerie che in tutto il 2014. Sarà un caso? Dopotutto persino D’Alema, agli inizi, venne scambiato per un genio della politica. Le corbellerie sono almeno tre.

Prima, il viaggio in aereo di Stato per portare la famiglia a sciare. Seconda, la manina salva-Berlusconi. Terza, la dichiarazione resa in un francese raccogliticcio per solidarizzare con la Francia colpita dal terrorismo islamico. Nous sommes tous français: come no, et parisiens aussi, et policiers encore… Personalmente vorrei piangere Wolinski, Charb e tutti gli altri, mes semblables, mes frères. Ma se domani ci fosse una strage di spazzacamini, faccio per dire, dovremmo sentirci tutti spazzacamini?

Per carità di patria, limitiamoci alla storia della manina. Renzi ha sostenuto, nell’ordine: 1) di aver letto puntigliosamente tutta la delega fiscale (complimenti); 2) di non aver notato il comma incriminato (complimentoni); 3) di prendersi comunque lui tutte le responsabilità (complimentissimi). Ma quel che fa davvero rabbrividire, nell’improntitudine dell’ex giovane ma già anziano presidente del Consiglio, è la difesa dello spirito complessivo del provvedimento, al di là del comma pro-Silvio. Come ha notato persino Bersani, infatti, la delega fiscale favorisce comunque i grandi evasori, contraddicendo gli obiettivi sempre sbandierati da Renzi. Altro che aiutare i piccoli contribuenti in difficoltà: qui si aiuta consapevolmente la grande criminalità economica.

C’era una volta, ai tempi di Adam Smith, la mano invisibile per antonomasia, quella del mercato: l’idea liberista che uno possa commettere le peggiori schifezze, facendo i propri interesse, tanto poi ci pensa il mercato ad aggiustare tutto. Poi è venuta la manina invisibile di Renzi: l’ormai vecchio premier, invecchiato di un decennio in una sola settimana, fa un favore al compagnone di una vita eppure – come dichiara l’apposito Del Rio – non trova in tutto il Consiglio dei ministri qualcuno che si opponga o addirittura si dimetta. Oggi, finalmente, siamo alla manona visibile, visibilissima: il governo fa sconti ai grandi evasori, tanto il mercato aggiusta tutto. Ah se il buon Matteo avesse il coraggio civile di ammetterlo: lo dicesse che Nous sommes tous evaseurs, anche se “evaseur” naturalmente non esiste.

 

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