Niente Restaurazione, ma nemmeno Rivoluzione. Carlo Conti si limita a fare Carlo Conti e, ospite di Massimo Giletti a L’Arena, snocciola i 20 nomi dei big che parteciperanno al prossimo Festival di Sanremo.

Tanto talent, qualche residuato bellico, un paio di bizzarre e incomprensibili presenze, solo pochissimi spunti interessanti e di qualità. Malika Ayane, Nina Zilli, Nesli e un redivivo Raf sembrano i nomi migliori. Vincono facile, in realtà, visto che il resto della lista è scoraggiante. Ancora ampio spazio agli Amici di Maria De Filippi, con Annalisa Scarrone, il rapper Moreno e i Dear Jack, band amatissima dalle teenager, giovane e fresca all’anagrafe ma musicalmente assai scarsa. Conta più il ciuffo del frontman che musica e testi.

Sempre in ambito defilippiano, a sorpresa torna a Sanremo anche Grazia Di Michele, cantautrice che c’era già stata negli anni Novanta e che oggi torna in coppia con Platinette dopo anni di servizio fedele come insegnante della scuola di Amici. Se Amici ride, XFactor si difende con Chiara Galiazzo (forse già arrivata all’ultima occasione prima di tornare nell’anonimato dopo troppe chance sprecate) e, a sorpresa, con il fresco vincitore dell’ottava edizione Lorenzo Fragola. Il suo primo singolo (in inglese) è già disco d’oro dopo una settimana, lui è amatissimo dalle giovanissime, e in casa Rai non sono così fessi da farsi scappare un’occasione così.

Ma Carlo Conti, si sa, ama molto il vintage. E per questa edizione rivierasca dei migliori anni ha puntato sui terribili Novanta: oltre Raf, infatti, all’Ariston vedremo anche Marco Masini, Nek, Gianluca Grignani, Alex Britti e Irene Grandi. E se gli ultimi tre ancora sono piuttosto attivi anche dal punto di vista discografico (magari non con risultati eccelsi), risulta davvero arduo trovare un motivo valido per i primi due, fino a poche ore fa archiviati come “desaparecidos” della musica italiana.

Nella disperata e disperante categoria del “Perché?” vanno annoverati Anna Tatangelo, Biggio e Mandelli (I soliti idioti di cinema e tv), l’illustre sconosciuta Bianca Atzei (che da anni provano a spingere con risultati deludenti in Rai), Lara Fabian (presentata come grandissimo nome internazionale ma in realtà in ombra da tempo immemore) e i tanto osannati ragazzini de Il Volo, giovanissimi dai gusti musicali di Matusalemme, famosi in America solo perché ripropongono il vecchio e stantio cliché del bel canto all’italiana.

Per chiudere, però, abbiamo lasciato uno dei nomi più interessanti, uno dei pochi da salvare, anche solo per farci coraggio in vista del Sanremo che ci aspetta: Nesli. La sua presenza, insieme a quella dei già citati Malika Ayane, Nina Zilli e Raf, è un flebile raggio di sole in un cielo grigio che più grigio non si può. Forse, alla fine dei conti, erano meglio Al Bano & Romina

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