“Giancarlo, mi hanno detto che sei iscritto alla massoneria”. Umberto Bossi aggancia così l’ex delfino Giancarlo Giorgetti, uomo di poche parole e tante manovre. Un leghista di palazzo, da sempre considerato vicino ai poteri forti, che replica al vecchio capo sgranando gli occhi: “Umberto, ma sei impazzito?“. Davanti al fondatore della Lega, al termine dell’iniziativa sulla Flat tax voluta dal Carroccio a Milano, sfilano tutti i vecchi uomini del partito per un saluto, una pacca o per il canonico rito del pugno. Ma quando è il turno di Roberto Cota, Bossi guarda oltre e ignora l’ex presidente del Piemonte, che ritrae la mano protesa verso l’ex segretario e si incammina verso l’uscita di Alessandro Madron e Franceasca Martelli
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