Sciopero generale dell’Usb, unione sindacati di base. A Roma i lavoratori di diverse municipalizzate laziali, delle poste, dei trasporti scendono in piazza.Tra loro anche i dipendenti di Meridiana a rischio licenziamento. La compagnia aerea in crisi ha calcolato 1600 esuberi e a pagare il prezzo di questa scelta sarà soprattutto la Sardegna con 900 persone in bilico. Oggi si tiene anche il tavolo coi sindacati al ministero del lavoro, con il titolare del dicastero Maurizio Poletti e i rappresentanti del vettore. “Noi vogliamo lavorare, i quarantenni vanno a casa, e al posto nostro prendono giovani sottopagati, questa è la politica industriale del governo, Renzi sta calpestando la dignità dei lavoratori abolendo l’art.18”, dicono in tanti. “Finiremo come la Grecia, vogliono forse testare quanto la gente può resistere a morire di fame” sostiene un lavoratore. “Siamo già da quattro anni in cassa integrazione sulle spalle della collettività, vogliamo il rilancio di Meridiana, vogliamo lavorare per la nostra azienda” aggiunge una ragazza. “Quale cambiare verso, lui difende la proprietà, i padroni”, dice una signora a proposito del premier. “Il Pd oggi è il Pdl, il partito dei cavoli loro, nessuno pensa ai lavoratori”, afferma un altro. “Rottamiamolo e rottamiamo questa Europa contro i diritti e le tutele”, aggiunge un impiegato delle Poste sceso in piazza contro le privatizzazioni. “Domani saremo in piazza con la Cgil” chiosa una la lavoratrice di Meridiana  di Irene Buscemi

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