Quasi concluso il travagliato iter per il pagamento della Tasi. Secondo il Servizio politiche territoriali della Uil il 93% dei Comuni italiani ha pubblicato sul sito del ministero dell’Economia le delibere relative alle aliquote della tassa sui servizi indivisibili. “Tra ingorghi, caos, rinvii, proroghe”, scrive il sindacato”, ad oggi sono oltre 7 mila i Comuni che hanno pubblicato le delibere. Solo 2.178 Comuni avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso e se ne sono aggiunti altri 5 mila dove il 16 ottobre si pagherà l’acconto del 50% della Tasi”. Per chi abita in un Comune che non ha ancora deliberato, la norma prevede il pagamento della Tasi ad aliquota standard, cioè l’1 per mille, senza detrazioni. Che significa che per le abitazioni principali dovranno far fronte al pagamento tutti, proprietario e affittuario, compresi coloro che non hanno mai pagato l’Imu grazie alla detrazione di 200 euro. Nessuna esenzione nemmeno per le famiglie numerose che con l’Imu potevano far conto su una detrazione aggiuntiva di 50 euro a figlio convivente entro i 26 anni di età.

Secondo le prime stime la Tasi dovrebbe rivelarsi più cara dell’Imu 2012, soprattutto in alcuni capoluoghi di regione. In base a una simulazione della Uil su 336 famiglie residenti nelle 84 città capoluogo oggetto del campione, “per il 51,8% di esse la Tasi sarà più pesante di quanto pagato con l’Imu nel 2012”. Il costo che emerge dal monitoraggio risulta pari a “211 euro medi a fronte dei 222 euro medi pagati con l’Imu nel 2012”. Cifre che, spiega il sindacato, testimoniano come chi pagava di più ha pagato un po’ meno, mentre chi era chiamato a un esborso più contenuto ora deve somme maggiori.

Ecco il quadro delle principali città capoluogo. A Roma la Tasi sulla prima casa è del 2,5 per mille, mentre per le seconde è all’11,4. Esentate le seconde case date in comodato ai figli con un reddito inferiore ai 15 mila euro (l’aliquota in questo caso sarà al 2,5). Le detrazioni prevedono: 110 euro per gli immobili con rendita catastale fino a 450 euro; 60 euro per gli immobili con rendita tra 451 e 650 euro; 30 euro per quelli compresi tra 651 e 1.500 euro. A Milano la Tasi sulle prime case è del 2,5 per mille e sulle seconde dello 0,8. Con le detrazioni circa 22 mila prime case sono esentate dal pagamento. E’ stato introdotto anche un quoziente familiare che prevede uno sconto in base al numero dei figli. L’aliquota di Torino sarà al 3,3 per mille, con detrazioni di 110 euro per immobili con rendita catastale fino a 700 euro, 30 euro per ciascun figlio fino a 30 anni, se residente e dimorante. A Firenze l’aliquota è del 2,5 per mille, a cui si aggiunge l’addizionale massima dello 0,8 per mille solo per la prima casa. A Venezia per la prima casa l’aliquota Tasi è stata decisa al 2,5 per mille, più una maggiorazione dello 0,4. A Napoli sarà del 3 per mille ma per immobili di lusso al 6 per mille. Bologna al 3,3 per mille, allo stesso modo di Perugia (in questo caso con rendita catastale fino a 300 euro la detrazione sarà pari a 110 euro; stabilita anche una maggiorazione della detrazione, di 25 euro, per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni). Ad Ancona sarà del 3,3 per mille per l’abitazione principale e relative pertinenze, e nessuna aliquota per gli altri immobili. A Bari il comune applicherà il 3,3 per mille, solo sulle abitazione principali, esentando tutti gli altri immobili, consentendo così di finanziare circa 5 milioni di euro per l’esenzione totale o parziale (il calcolo è legato al reddito Isee) delle persone meno abbienti. A Catanzaro aliquota fissata all’1,20 per mille. Ragionamento diverso a Cagliari, dove le aliquote per la prima casa saranno 3: 2, 2,8, e 3,3 per mille a seconda della rendita e della categoria. Inoltre a Potenza allo 2,5 per mille, a Palermo al 2,89 per mille, ad Aosta all’1 per mille (che sale all’1,5 e al 2 per alcune categorie di immobili di lusso), a L’Aquila al 2 per mille, a Genova al 3,3 per mille (con detrazioni decrescenti al crescere della rendita catastale). In Alto Adige infine Imu e Tasi sono state sostituite dall’Imi (Imposta municipale immobiliare) e a Bolzano l’aliquota sarà dello 4 per mille.

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