Concludo i miei  appunti sull’ecoturismo in Albania con due note sul Nord: monti e costa attorno a Scutari.

Lago Koman e dintorni
Una grande diga idroletettrica costruita negli anni 70 ha prodotto come effetto contestabile ma molto scenografico un lago alpino stretto e lungo decine di chilometri che ha la selvaggia bellezza di un fiordo mediterraneo. Lago Koman. Qui il turismo è piuttosto ecologico: anche  per forza… Non ci sono strade neanche sterrate, per collegare i paesi che si trovano a monte del lago o a valle della diga con le case rurali adiacenti al lago, dove si vive con una agricoltura di sussistenza e una pastorizia limitata. Ci sono poche barche a motore in tutto. Quelle per portare gruppi di persone sono quasi tutte della neonata società ” Koman Lake” un caso promettente di imprenditoria giovanile locale. L’imprenditore-capo, l’aitante Mario Molla, talvolta mente sulla sua età ma ha solo 22 anni. E la coordinatrice Romina Romi ne ha solo 23.

Le tre escursioni tipo di mezza o una giornata sul lago sono allietate dalla eccezionale cucina locale di mamma e sorella di Mario, verdure grigliate o in carpione, formaggio e carni ottime, tutto chilometro zero. Nel lago si nuota benissimo. L’orso impagliato al molo di partenza è anche lui a chilometro zero. A quasi tutti gli abitanti della zona è capitato di incontrare un orso, e ancora di più di incontrare e sentire i lupi. E ‘ una delle tante caratteristiche arcaiche e suggestive di questa e delle altre valli delle Alpi Albanesi del Nord, meta finora riservata ad escursionisti tedeschi e anglosassoni. A Theth, la località più nota della regione, si arriva solo in jeep o a piedi e si alloggia presso antiche case rurali di montagna.

Scutari, ‘Mi casa es tu casa’ e la spiaggia
Il nostro viaggio ha avuto come base e punto di riferimento l’ostello Backpackers Hostel ‘Mi casa es tu casa’ di Scutari. (Ne ho già parlato nell’ articolo “Giorgio Faraggiana e l’ecoturismo in Albania“). La struttura è singolare, perché si tratta di una vecchia casa ben ristrutturata e arredata, con attorno un cortile giardino veranda e alberi da frutta. Il tutto è circondato da palazzi socialisti di 5 piani che invece di soffocare rendono più suggestivo il contrasto. In questo caso l’ecologia del posto consiste innanzitutto nel tipo di mobilità: tutto il necessario, informazioni e/o aggeggi, per favorire il cicloturismo e l’uso dei mezzi pubblici. Anche per le escursioni in montagna. Ma è notevole anche il tema “chilometro zero” nelle prime colazioni preparate dall’ostello. Soprattutto per le marmellate, relizzate in cucina a ciclo continuo con i frutti del giardino, in primis le abbondantissime prugne e susine. Parte degli arredi, delle sedie etc sono oggetti recuperati da Giorgio e Alma mentre facevano la spola tra Torino e Scutari col furgone.

Sta aprendo anche il campeggio, sul mare in località Rjoll, una riviera con spiaggia sabbiosa sotto una cresta di monti bassi ovvero colline alte 400 metri. E’ una zona combattuta, dovrebbe essere protetta per la sua ricca avifauna, per la flora costiera e di laguna e invece si sta cominciando qua e là a costruire. C’è qualche attività di pulizia ma anche parecchi rifiuti arrivati dal mare. (E davanti al campeggio han costruito in pochi mesi una casa di due piani, abusiva). La scommessa è quella di trovare già a Scutari associazioni e persone interessate a usare in modo bello e sostenibile quella vicina costa. Se gli emigrati albanesi in Italia ed Europa avranno tutti la voglia e la possibilità di farsi la casa al mare, della natura e dei tratti di costa come quello resterà ben poco. Viceversa se il governo Rama manterrà le sue promesse di lotta all’abusivismo edilizio e saprà incrociare il bisogno di ecoturismo, anche il nascente campeggio di Rjoll avrà un ruolo propulsivo.

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