“Un’importante banca milanese e un quotidiano online milanese si stanno preparando in queste ore a rilevare il quotidiano l’Unità“. Lo ha detto Luigi Bisignani durante la serata di Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere sostenendo che il giornale “sta trovando un cavaliere bianco che probabilmente a settembre la riporterà in edicola”. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci travolto dai debiti ha cessato le pubblicazioni lo scorso 31 luglio.

A ridosso della chiusura era arrivata una proposta di acquisto della deputata di Forza Italia Daniela Santanchè presentata in tandem con la giornalista e conduttrice televisiva Paola Ferrari De Benedetti. “Sono un’imprenditrice, a tempo debito dirò perché voglio investire nel giornale – aveva dichiarato la Pitonessa ai microfoni de ilfattoquotidiano.it -. Per ora posso dire che stiamo facendo tutti i passi formali per raggiungere l’obiettivo”. Proposta che il sindacato interno dei giornalisti aveva bollato come “irricevibile” ritenendo “l’ipotesi del passaggio de l’Unità ad un’esponente di Fi incompatibile con la storia del giornale stesso. Spero che il segretario del Pd Matteo Renzi intervenga nella vicenda ed eviti che il giornale fondato da Antonio Gramsci passi nelle mani di esponenti di Fi”.

Ma dal partito finora non è arrivato nessun passo formale. Secondo Matteo Fago, socio di maggioranza di Nie, società editoriale del quotidiano, al contrario la chiusura de l’Unità è stata determinata da “veti politici ed azionari incrociati”Fago aveva proposto un piano di salvataggio per il giornale che per il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, “non garantiva una prospettiva certa per il futuro editoriale e occupazionale dell’Unità”. Una posizione che a parere dell’azionista “appare smentita dai fatti visto che ‘la soluzione certa’ che si è realizzata, non accettando la proposta, è la chiusura di un giornale con 90 anni di storia e la cassa integrazione per tutti i lavoratori”.

Fatto sta che gli azionisti di Nie non hanno trovato un accordo e il quotidiano da 8 giorni, per la terza volta nella sua storia, ha sospeso le pubblicazioni. Salvo appunto sorprese dell’ultimo minuto, dopo l’estate la partita finirà in mano al commissario giudiziale che dovrà valutare le offerte per il giornale. Tra le quali era attesa anche una nuova proposta a rialzo dello stesso Fago. 

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