Alitalia rimane in testa alla classifica nazionale dei passeggeri trasportati. Ma perde quote di mercato. E Ryanair la tallona ormai da vicinissimo: stando ai dati dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), nel 2013 ha fatto volare, in Italia, 23.041.752 persone, contro i 23,9 milioni che si sono imbarcati su un aereo della compagnia “di bandiera”. Che resterà tale ancora per poco: le trattative con Etihad in vista dell’accordo definitivo per l’ingresso degli emiratini nel capitale procedono. Stando alle dichiarazioni dell’ad Gabriele Del Torchio, per chiudere ci vorrà “qualche settimana”. E non per niente tra le condizioni poste dagli arabi c’è proprio una limitazione dei vantaggi di cui godono le compagnie low cost, per esempio attraverso la fissazione di tetti alle nuove tratte.  

Del Torchio: “Forti asimmetrie competitive”. Ma sui voli intercontinentali “anche Alitalia ha le sue colpe” – Va ricordato che già in passato Ryanair aveva, in un paio di occasioni, gridato al “sorpasso” dandolo come già avvenuto. Ma era stata poi smentita dai dati ufficiali. Invece dal rapporto dell’Enac diffuso lunedì – che al terzo posto in classifica vede piazzarsi Easyjet, con 12,4 milioni di passeggeri contro gli 11,5 del 2012 – emerge con chiarezza che la distanza tra Alitalia e la compagnia low cost irlandese guidata da Michael O’Leary si è davvero assottigliata in modo rilevante. Nel 2011 la differenza era di oltre 3,7 milioni di passeggeri (25,8 per Alitalia, 22,1 per Ryanair). L’anno dopo il gap si è ridotto a 2,6 milioni di biglietti (25,3 contro 22,7). Mentre nel 2013 gli aerei con il tricolore hanno imbarcato nemmeno 900mila persone in più rispetto a quelli con l’arpa irlandese. Dati che hanno portato Del Torchio a parlare di “fortissime asimmetrie competitive” di cui le low cost si avvantaggiano e che hanno permesso a queste compagnie di “diventare la maggioranza del mercato domestico”. C’è una “crescita esponenziale dei vettori non italiani”, ha detto Del Torchio, con il risultato che la componente italiana è passata dal 65% del 2009 al 44% dell’anno scorso. “Sui voli intercontinentali le difficoltà sono ancora più evidenti. In questo caso gli operatori non italiani coprono l’87%. Anche Alitalia ha le sue colpe perché ha lasciato spazio, ma si tratta comunque di un’occasione persa”. 

Riggio: “Speriamo che Alitalia con Etihad possa riprendersi. Serve adeguata capitalizzazione” – Davanti a questi dati anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha auspicato che “Alitalia possa riprendersi con la nuova alleanza con Etihad e operare come una grande compagnia, anche se non più di bandiera, restando tra i vettori di rilievo internazionale, e questo può farlo solo se ha capitale sufficiente”. Non solo: il numero uno dell’ente che opera sotto il controllo del ministero dei Trasporti ha commentato anche la scelta del partner Etihad, dicendo che “aprire le porte a un vettore extracomunitario per la valorizzazione del ruolo geografico dell’Italia può essere una scelta saggia”, a condizione che “si sviluppino tutte le potenzialità di un accordo che tenga l’industria del nostro Paese saldamente ancorata alla tradizione e alla cultura sviluppata in oltre un cinquantennio dalla nostra ex compagnia di bandiera”.”Il mondo globalizzato – ha aggiunto – impone scelte coraggiose e rapide, qualche volta anche in grado di modificare assetti che ci vedrebbero perdenti sia di fronte alla nascita di nuove forme di trasporto aereo più competitive e aggressive, sia rispetto alla tendenza di ex monopoli europei a schiacciare le imprese minori fuori da una logica di costruzione solidale ed efficiente dell’Unione”. Riggio ha poi assicurato che l’Enac mantiene “una costante vigilanza sulla liquidità della compagnia”. “Come è successo in passato, quando c’è una trattativa in corso, aspettiamo l’esito. Serve una adeguata capitalizzazione”.

Continua il calo dei passeggeri. E soffre la tratta Roma-Linate – A favorire il vettore che punta sui prezzi bassi sono le condizioni stesse del mercato: la crisi si è riflessa anche sul traffico aereo e lo scorso anno ha fatto calare i passeggeri di un ulteriore 1,7%, a 143,5 milioni. Il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, ha detto comunque che i primi mesi del 2014 “mostrano timidi segnali di ripresa” per il trasporto aereo italiano e “speriamo che questi segnali si consolidino ora con la stagione estiva”. La tratta con il maggior numero di passeggeri, sempre l’anno scorso, è stata la Roma-Catania con 787.172 passeggeri, seguita da Catania -Fiumicino 773.523 passeggeri. Solo al terzo posto, con 719.402 passeggeri, la Roma-Milano Linate, sempre più lontana dai fasti del passato a causa dell’agguerrita concorrenza dei treni ad alta velocità. A livello europeo, invece, i voli più gettonati sono Fiumicino – Charles De Gaulle (Parigi), Fiumicino – Barajas (Madrid) e Fiumicino – Heathrow (Londra). Per quanto riguarda le tratte extra Ue, in testa c’è Fiumicino – Jfk (New York), seguita da Fiumicino – Tel Aviv, Malpensa – Dubai e Fiumicino – Dubai.

Negli ultimi tre anni per le compagnie italiane “stato di sofferenza economico – finanziaria” – L’anno scorso, si legge nel rapporto, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha adottato una vigilanza più rigorosa, effettuando 144 verifiche sulle licenze di trasporto aereo. Il lavoro svolto ha messo in evidenzia le difficoltà che le compagnie hanno dovuto affrontare nel corso del 2013, legate in gran parte a elementi congiunturali amplificati dalla crisi economica. Le compagnie italiane, sottolinea il rapporto, nell’ultimo triennio hanno fatto i conti con un “generale stato di sofferenza economico-finanziaria”. Si sono dovute confrontare con la frammentazione di una quota di mercato già di per sé ristretta e hanno dovuto “attuare processi di ristrutturazione aziendale per recuperare competitività, migliorare la produttività e ridurre i costi”. Riggio ha sottolineato che “il 2013 è stato l’anno più sicuro di sempre per l’aviazione civile mondiale”. “L’Europa, con due incidenti su 10 milioni di voli, è andata meglio degli Stati Uniti. L’Italia ha contribuito in modo positivo con zero incidenti su 12 milioni di voli”.

Riprendono quota gli investimenti aeroportuali – A livello aeroportuale, però, gli investimenti stanno riprendendo quota: “Con l’approvazione dei contratti di programma nei tre principali aeroporti (Roma, Milano e Venezia) gli investimenti sono ripartiti”, secondo Riggio. “Le cose stanno andando bene, tutti e tre gli aeroporti hanno ripreso a fare investimenti, che ammontano a 2 miliardi nel quadriennio”.

Articolo Precedente

Rapporto “incestuoso” ferrovie-rete, la Svizzera si affida a un ente super partes

next
Articolo Successivo

Rai, ovvero il capitalismo di Stato che non regge alla prova televisione

next