E’ morto a Città del Messico a 87 anni lo scrittore Gabriel García Márquez, considerato il maggiore esponente del realismo magico. Conosciuto con il soprannome di Gabo, lo scrittore vinse il premio Nobel per la Letteratura nel 1982.

LA VITA. Gabriel García Márquez era nato a Aracataca, piccola città colombiana, il 6 marzo 1927. Era il maggiore degli 11 figli di Luisa Santiaga Marquez e Gabriel Elijio Garcia, telegrafista e farmacista. Il padre ebbe almeno altri quattro figli fuori dal matrimonio. Subito dopo la nascita del loro primo figlio, i genitori lasciarono il piccolo ai nonni materni e si trasferirono a Barranquilla, dove il padre di García Márquez aprì una farmacia. García Márquez è stato cresciuto per dieci anni dai nonni. Le loro storie hanno fornito materiale per la narrativa dello scrittore. Aracataca divenne il modello per ‘Macondo’, il villaggio circondato da piantagioni di banane ai piedi delle montagne della Sierra Nevada dove è ambientato il suo capolavoro “Cent’anni di solitudine”. “Mi è stato spesso detto dalla famiglia che ho cominciato a raccontare cose, storie e così via, quasi da quando sono nato”, aveva detto lo scrittore una volta a un intervistatore. “Persino da quando ho cominciato a parlare”. 

Il giovane venne inviato in una scuola statale subito fuori Bogotà, dove diventò uno studente apprezzato e vorace lettore. Tra gli autori preferiti del giovane Gabriel García Márquez c’erano Hemingway, Faulkner, Dostoevsky e Kafka. Lo scrittore pubblicò il suo primo romanzo da studente nel 1947, inviando una storia breve al giornale El Espectador. Il padre insisteva perchè studiasse legge ma il giovane lasciò presto gli studi di diritto e si dedicò al giornalismo. La scrittura di Gabriel García Márquez rifletteva le sue visioni politiche di sinistra. Tra gli eventi che lo hanno influenzato un massacro di lavoratori delle piantagioni di banane in sciopero, avvenuto vicino a Aracataca nel 1928. Lo scrittore era stato colpito anche dall’assassinio due decenni dopo di Jorge Eliecer Gaitan, candidato presidenziale di sinistra. Dopo la presa di potere da parte della dittatura Marquez si trasferì a Roma nel 1955 per studiare cinema, e poi a Parigi. Lo scrittore tornò in Colombia nel 1958, sposando poi Mercedes Barcha. La coppia ebbe due figli, il regista Rodrigo e il designer Gonzalo. Lo scrittore si è poi trasferito a Città del Messico, che divenne la sua città di residenza per il resto della sua vita.

LE OPERE. Premio Nobel nel 1982, ampiamente considerato come lo scrittore in lingua spagnola più popolare dopo Miguel de Cervantes nel diciassettesimo secolo, García Márquez ha raggiunto una fama letteraria che ha portato a paragoni con Mark Twain e Charles Dickens. I suoi libri, tra i quali “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera”, “Autunno del patriarca”, sono stati venduti più di qualsiasi cosa pubblicata in spagnolo eccetto la Bibbia. Il romanzo del 1967 “Cent’anni di solitudine” ha venduto 50 milioni di copie in più di 25 lingue. Il suo biografo Gerald Martin ha detto ad Associated Press che “Cento anni di solitudine” è stato il primo romanzo nel quale i latinoamericani si sono riconosciuti, che li ha definiti, che ha celebrato la loro passione, la loro intensità, la loro spiritualità e superstizione, la loro grande propensione per il fallimento”.

Insieme a scrittori tra i quali Norman Mailer e Tom Wolfe, García Márquez  è stato anche uno dei primi a praticare il New Journalism. Nel 1994 lo scrittore ha fondato la Iberoamerican Foundation for New Journalism, che offre formazione e competizioni per innazare lo standard del giornalismo narrativo e investigativo in America Latina.

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