Il mercato italiano delle due ruote tira un piccolo sospiro di sollievo. Il primo trimestre del 2014 fa segnare un +12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con 36.250 immatricolazioni, il 58% scooter. Nel mese di marzo, addirittura, la crescita è del 28,3%, anche se su un marzo 2013 disastroso (-47% sul 2012). La ripresa di questo inizio 2014 è salutata con favore dagli operatori del settore dopo quattro anni consecutivi di contrazione: nel 2013 sono state immatricolate meno di 154mila unità fra moto e scooter, quando prima della crisi si superava agevolmente quota 400mila.
Il presidente di Confindustria Ancma (associazione nazionale ciclo motociclo accessori) Corrado Capelli denuncia l’obsolescenza del parco circolante in Italia: “Oltre il 50% dei veicoli esistenti supera i 10 anni di età, e si tratta di 4.400.000 scooter e moto. A causa della crisi economica il tasso di sostituzione dal 2007 al 2013 è passato dal 7% a poco più del 2%”. Secondo Capelli, le azioni promozionali delle case non bastano. “A questo punto, è più che mai necessario insistere affinché le istituzioni affrontino i nodi che frenano il mercato, in particolare chiediamo un efficace intervento sulle tariffe assicurative italiane, fuori controllo e non adeguate alla media europea”.
Nei primi tre mesi dell’anno i modelli più venduti sono stati gli scooter Honda SH, che la fanno da padrone nelle versioni 150, 300 e 125 (nella foto in alto) con, rispettivamente, 1.892, 1.272 e 1.122 esemplari immatricolati. Seguono la BMW R 1200 GS (876 unità) e il Piaggio Beverly 300 (870). A proposito di Piaggio: la casa di Pontedera ha appena presentato la Vespa Sprint (nella foto sotto), che si distingue dalla Primavera per i cerchi più grandi (12”) e il look più raffinato, in vendita a 3.900 euro nella versione 125 e a 2.890 euro per la 50 due tempi (100 euro in più per la quattro tempi). Con questo modello il gruppo Piaggio vuole superare le 190 mila Vespa vendute nel mondo l’anno scorso, per raggiungere quota 200 mila nel 2017.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez