Il cardinale Crescenzio Sepe istituisce un premio intitolato al cardinale Crescenzio Sepe. Non si tratta di un caso di omonimia all’interno del collegio cardinalizio e nemmeno dell’omaggio a un porporato vissuto secoli addietro, bensì della stessa persona che si omaggia da sola con un riconoscimento letterario rivolto ai ragazzi degli ultimi anni dei licei. Come, infatti, recita un comunicato della Chiesa partenopea, l’Arcidiocesi di Napoli, insieme alla sezione campana dell’Unione cattolica stampa italiana, “organizza il concorso letterario a premi ‘cardinale Crescenzio Sepe’, riservato agli studenti del quarto e del quinto anno delle scuole secondarie superiori di secondo grado presenti sul territorio diocesano, promosso – precisa la nota – per volontà e con il patrocinio dello stesso cardinale arcivescovo metropolita di Napoli”.

La scelta di Sepe di istituire un premio intitolato a se stesso, ancora più imbarazzante se paragonata allo stile sobrio incarnato da Papa Francesco, non ha però né il pregio del primato né quello dell’esclusiva. Quello dell’arcidiocesi partenopea e dell’Ucsi Campania sarà, infatti, il secondo premio intitolato a Sepe, creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001 insieme all’allora arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio. Il primo riconoscimento, nato già da due anni, è stato infatti istituito, sempre con la benedizione del porporato campano, dal Movimento cristiano lavoratori della provincia di Napoli ed è stato consegnato ai vincitori sempre dal cardinale Sepe. Il primo a riceverlo? Lo stesso Sepe che si è consegnato un busto in bronzo che lo ritrae. Già all’epoca la decisione sembrò a dir poco imbarazzante.

E’ noto, infatti, che i premi si è soliti intitolarli a personalità scomparse e a Napoli manca, per esempio, un riconoscimento al “vescovo del Concilio”, il cardinale Corrado Ursi, di cui da poco sono stati celebrati i dieci anni dalla scomparsa. Al diretto predecessore di Sepe, il cardinale Michele Giordano, invece, un riconoscimento è stato già dedicato da due anni e ha, tra gli altri, il prestigioso patrocinio del Pontificio Consiglio della cultura presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi. Tema del premio Sepe è quello scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2014, ovvero “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. “I partecipanti – si legge nel regolamento – dovranno produrre un elaborato che esprima le loro riflessioni e considerazioni sul tema. La commissione esaminatrice, presieduta da don Tonino Palmese, assistente ecclesiastico dell’Ucsi Campania e vicario episcopale di Sepe per la carità, sarà composta da esponenti del mondo culturale campano”. Ma non sono indicati i loro nomi. I premi saranno in denaro: 1000 euro al primo classificato, 500 al secondo e 300 al terzo. Di più, almeno per il momento, non è dato sapere.

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