Nel Pdl la rissa porta ormai allo scontro aperto e il presidente del Consiglio Enrico Letta, indirettamente, si mette al fianco di Angelino Alfano. “Capisco che ci sono delusioni, ma il cupio dissolvi non porta a niente”, ha detto il presidente del Consiglio durante una visita a Malta. Vuole difendere il governo, ma il risultato è che si posiziona anche dalla parte del suo vice e inevitabilmente contro Silvio Berlusconi che ieri ha detto che non è possibile collaborare con chi (il Pd) vuole il suo omicidio politico“La Legge di stabilità deve dare i suoi effetti – aggiunge Letta – Mischiare due vicende non porta da nessuna parte, l’ho sempre detto anche a Berlusconi”, ha aggiunto, spiegando di lavorare perché “la Legge di stabilità sia migliorata al Senato”, in modo che “la discesa di deficit, debito, tasse e spesa” possano favorire la “crescita e l’occupazione“.

Lo strappo che si è consumato ieri tra Berlusconi e Angelino Alfano su una possibile crisi dell’esecutivo legata alla decadenza del senatore Pdl non sembra aver spaventato il presidente del Consiglio, che si dice “tranquillo, sereno e fiducioso. Penso – ha aggiunto – che siamo fermi al 2 ottobre”, quando il Parlamento confermò la fiducia al suo governo. E così Letta riceve le critiche del Pdl. “E’ francamente incomprensibile che il premier Letta prosegua in una sequenza di dichiarazioni provocatorie contro un leader che ha consentito la nascita e consente la durata del suo Governo”. 

Anche sulla riforma costituzionale, Letta ostenta sicurezza: “Non mi spaventa la soglia dei due terzi perché la riforma costituzionale prevede comunque il referendum, anche se quel quorum fosse raggiunto”. Letta ha parlato infine anche della legge elettorale da cambiare. “E’ un compito del Parlamento che mi aspetto dia una risposta.  Ho letto ieri un autorevole editoriale secondo cui il governo dovrebbe fare un decreto ma questo solo se il parlamento lo chiede”, ha detto il premier. Perché l’idea di un “intervento di urgenza del governo contro il Parlamento è ai limiti delle forzature”. Se “invece il parlamento ritiene opportuno chiedere un intervento sono pronto a ragionare, il governo è a disposizione del Parlamento per trovare soluzioni ma non contro le camere”.

Il presidente del Consiglio ha ringraziato anche i militari impegnati nell’operazione Mare Nostrum per pattugliare le coste e portare aiuto agli immigrati in arrivo nel nostro Paese.  “Siamo loro grati per aver salvato finora un migliaio di persone che stavano morendo in mare”, ha detto dopo l’incontro con il premier maltese Joseph Muscat.

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