“Mio fratello non è morto di medicine, la giustizia si deve occupare anche di noi persone normali, non deve occuparsi solo delle olgettine di Berlusconi“. Così Lucia Uva, questa mattina davanti al tribunale di Milano, dove ha portato il proprio disappunto per la vicenda che ha visto coinvolto il fratello Giuseppe. Secondo i familiari, sulla morte dell’uomo – deceduto nel 2008 dopo aver passato alcune ore all’interno della caserma dei carabinieri di Varese – resta ancora molto da dire. “Il processo è stato una farsa. Il pm – spiega Lucia Uva – non vuole ammettere i propri errori. Ad oggi abbiamo chiarito solo che non sono stati i medici, ma nessuno ha ancora spiegato perché e come è morto mio fratello. E io – conclude la donna – continuerò a chiederlo, lo Stato non ci può abbandonare così” di Alessandro Madron
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione