Mario Draghi ha segnalato il problema della stretta sul credito delle banche alle imprese, ma è “grave” che si “svegli solo oggi” per contestare l’operato degli istituti di credito che non prestano a tassi ragionevoli. Le critiche al numero uno della Banca centrale europea provengono dall’Adusbef, che ha spiegato: “E’ gravissimo che in assenza di un governo nella pienezza dei poteri, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che chiedeva i suoi buoni uffici a Ponzellini pluri-indagato ed arrestato nello scandalo della Banca Popolare di Milano per accedere alla carica di governatore di Bankitalia, possa rinnovare gli attuali vertici della Cassa Depositi e Prestiti, dopo il generoso regalo di 3 miliardi di euro a spese dei contribuenti, nella conversione delle azioni da privilegiate ad ordinarie delle fondazioni bancarie amiche”.

Secondo il leader dell’associazione di consumatori, Elio Lannutti, “fa bene il Movimento 5 Stelle a sollevare l’obiezione, perché l’eventuale nomina viziata da un governo in carica solo per gli affari correnti, è suscettibile di impugnativa, per sottrarre ai banchieri da 40 anni in carica, poteri enormi non più tollerabili”. L’organizzazione ha spiegato poi che “i tassi di interesse imposti dalle banche italiane sui mutui prima-casa sono i più elevati d’Europa con un differenziale di 116 punti base in più rispetto alle banche dei Paesi euro, con un gravame di 25mila euro in più su un mutuo trentennale di 100mila euro”.

E ha concluso: “Nonostante tali tassi più alti e vessatori imposti in Italia dalle banche alle famiglie italiane, per recuperare risorse economiche a danno dei consumatori sui crediti allegri concessi agli amici, miliardi di euro senza garanzie e girati in sofferenza, i signori del credito ben protetti da distratte autorità vigilanti, continuano a respingere le domande di mutuo”. In questo modo “contribuiscono così al crollo del mercato immobiliare e delle compravendite, che nel terzo trimestre ha registrato una flessione – secondo l’Istat – del 23,1 per cento con 134.984 passaggi di proprietà”.

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