Il sindaco miliardario di New York, Michael Bloomberg, finanzierà una campagna pubblicitaria da 12 milioni di dollari a sostegno della stretta sulle armi voluta dal presidente americano Barack Obama. Si tratta di una serie di spot televisivi diffusi a livello nazionale che hanno il principale scopo di convincere i tanti membri del Congresso indecisi sul da farsi di fronte alle misure presentate, tra cui quelle che intendono rendere obbligatori controlli preventivi su chi acquista armi per verificare eventuali precedenti penali o malattie mentali.

Gli spot, però, non menzionano l’altra norma contestata dalla maggioranza dei possessori e commercianti d’armi, ovvero il divieto di vendita dei fucili d’assalto in stile militare, che di recente è stata stralciata dal testo in discussione al Senato. La portavoce Erika Soto Lamb ha avvertito che gli spot partiranno da martedì prossimo in tredici Stati americani, siegando che sono finalizzati a ricordare ai parlamentari l’importanza di questo tema.

In uno dei messaggi televisivi, un uomo con un fucile dice: “Credo nel secondo emendamento [che garantisce il diritto a possedere armi da fuoco, ndr] e farò di tutto per proteggerlo. Ma sono favorevole ai controlli preventivi su chi acquista armi, in modo da tenerle lontane da criminali e persone malate di mente”.

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