Gli ultimi sondaggi, quelli di venerdì 8 febbraio, davano il Movimento 5 Stelle in ascesaBeppe Grillo e il suo tsunami tour, con le piazze che si riempiono, fa paura a tutti e ne è consapevole anche il comico genovese che sabato a Vicenza ha ricordato: “Ormai siamo primi, ecco perché hanno paura di noi”Silvio Berlusconi, che ha rosicchiato punti settimana dopo settimana, sente il fiato sul collo di Grillo e così dopo averlo definito populista ha lanciato un messaggio molto preciso: “Grillo sottrae voti alla parte costruttiva a chi propone soluzioni…”. E così questa mattina il quotidiano di famiglia, “Il Giornale” elenca le proposte del movimento e le bolla come “Bestiario”, il quotidiano parla di “poche e confuse idee di quelli che rischiano di diventare deputati”. Non viene risparmiato al movimento una lunga etichetattura senza appello a cui si aggiunge la connotazione politica: “Ambientalismo estremista, ecologismo esasperato, neo luddismo, furia tassatoria e populismo: un’antologia di tutti i rigurgiti della sinistra”. 

L’articolo, a tutta pagina con richiamo in prima pagina (Luci spente e benzina vietata. Ecco cosa accadrà a chi sceglie Grillo), parte dall‘agricoltura con lo sfotto del candidato umbro Carlo Cesarini che dichiara che“Il paese non ha da tempo l’autosufficienza alimentare” e propone “l’agricoltura urbana”. Secondo il Giornalegli attivisti del movimento che aspirano a un seggio sono “ossessionati” dall’alternativo: “Mobilità, energia, economia e pure la dieta deve essere alternativa. Tutti i futuri onorevoli sono ossessionati e affascinati da qualunque proposta “alternativa”. Anche sui mezzi di trasporto ci sono critiche velenose: “Nell’immaginario grillino un uomo al volante equivale a un talebano alla cloche di un aereo: un pericolo per l’umanità” si legge; solo perché Nicola Mainardi, candidato alla Camera nel collegio Veneto 2, promette che “entro dieci anni si venderanno solo macchine elettriche. Per decreto”. Del resto Mirko Bognanni, collegio Sicilia 1, propone “Restrizione del gigantismo delle automobili. Rivoluzione del trasporto da basare sui mezzi pubblici” ma anche questo sembra non piacere: l’invito a un uso più responsabile delle automobili è visto come un peccato mortale. Come del resto la promessa di piste ciclabili. E così la dichiarazione “Per me è normale fare 10 km in bici per andare in università” di Natale Di Santo, candidato in Piemonte 1, viene derisa. Anche il consumo responsabile del cibo è visto con sguardo torvo e sospetto: proporre il consumo di “prodotti di stagione” viene bollato come pauperismo come del resto lo stop a Ogm, pesticidi e fertilizzanti. 

Critico il giornalista che firma l’articolo anche con chi come Paolo Buda, candidato Sicilia 2, e Leandro Galletti, candidato in Toscana, propugnano una maggiore considerazione dei fattori umani e meno del Pil oppure si impegnano a coltivare un orto da consumare in famiglia. Come è noto il Movimento è molto critico nei confronti delle grandi opere (Tav innanzitutto) e degli inceneritori e così il Giornale attacca anche su questi temi, come su quello dell’energia: “Ci illumineranno solo le 5 Stelle?” chiede ironico l’autore del servizio. Anche la dichiarazione di Alessandro Borzaga, candidato al Senato in Trentino Alto Adige – “Se fossi eletto mi batterei per frenare la produzione di beni inutili o di lusso” viene considerato Medioevo. “Altro che loden, questi ci vogliono mettere il saio” chiosa il Giornale che mette nel bestiario la posizione negativa sulle missioni all’estero e sul nucleare. Anche il capitolo tasse – argomento trattato da destra a sinistra in questi giorni di campagna allo stesso modo – viene guardato con orrore come del resto quello sulla Tav: “Nei cv dei grillini aver partecipato alle manifestazioni contro la ferrovia, quelle delle sassaiole contro la polizia, è una medaglia al valore. Quasi tutti si impegnano a bloccare l’alta velocità quando saranno in Parlamento” conclude il Giornale senza considerare che il movimento no Tav ha coinvolto in manifestazioni di protesta non solo gli attivisti del Movimento, ma soprattutto gente comune e residenti della Val di Susa. 

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