“Il tuo problema è l’economia, stupido!” E in economia, mi spiace, ma la posizione di Berlusconi è assolutamente corretta: “O vinciamo nel braccio di ferro con la Germania, o usciamo dall’Euro”. La risposta di Bersani: “No a facili battute sulla Germania” è vuoto pneumatico. Traduzione: il Pd non ha nessuna strategia per uscire dalla crisi. Berlusconi sì.

Riassumiamo.

  1. Le prime pagine sono piene di titoli sulla crisi, “misurata dalla distanza che separa la produzione industriale dai livello di picco del 2008, dal numero crescente dei fallimenti, dal calo di 2,1% del PIL, da quello ancor più pronunciato del reddito disponibile delle famiglie, dei consumi…”, dalla disoccupazione, dai 500.000 cassintegrati (fondi quasi finiti), dal nuovo crash del mercato dell’auto (Gennaio -18%). “Le prospettive a medio termine sono … un difficile e forse protratto periodo caratterizzato da domanda di lavoro debole e disoccupazione crescente” (Luigi Guiso, già teorico del Montismo). Su cosa si giocano le elezioni? Aspetta, fammi pensare…
     
  2. L’élite vive in una bolla dorata. La crisi non tocca gli economisti della Banca d’Italia, che sostengono le politiche di austerità, né gli alti dirigenti dei Ministeri, che sostengono: TINA!. Né i miliardari di Monti, che doveva essere il portavoce dell’Italia in Europa ma fa il portavoce dell’Europa in Italia. L’élite non ha tutta quest’ansia di cambiare strada, di provare qualcosa di nuovo.
     
  3. Europa: la disoccupazione più alta del mondo, in crescita. Disoccupazione: danno collaterale (spiacevole) di un grande progetto! ‘L’Euro… La Banca centrale più indipendente al mondo… La riduzione del welfare… Il taglio delle pensioni, della scuola pubblica, della sanità pubblica… La liberalizzazione del mercato del lavoro… la riduzione progressiva dei diritti e delle tutele sociali… Il rialzo delle tariffe dell’acqua… altrimenti non si compete con la Germania!’ Quando mai la gente accetterebbe tutto ciò, senza la crisi?. Anche perché senza la crisi il deficit pubblico sarebbe zero, il debito/pil e le tasse in calo, il welfare sostenibile.
     
  4. Ideologia. ‘Senza austerità salgono gli spread’. ‘Senza austerità la banca centrale non poteva intervenire per salvare l’Euro’. ‘Se usciamo dall’Euro ci sarà una catastrofe’. ‘Se crolla l’Euro crolla anche l’Europa’. Quattro recenti affermazioni di un alto funzionario di Bankitalia. Non suffragate da alcuna analisi. Che però trovano riflesso nel Bollettino di Gennaio, ad es. pag.40, ultimo rigo. La tecnocrazia non fa golpe: manipola, contrabbandando l’ideologia per verità scientifica. E infine Giannino: ‘welfare = sprechi = crisi’!

Ma la gente comune rischia il lavoro, se ce l’ha; ha sorelle, figli disoccupati. La gente non è contenta di come vanno le cose. Vuole cambiare strada. Sa che l’ostacolo è l’Europa. Perciò Bersani scende nei sondaggi. MPS? D’accordo, ma gli scandali infuriano di più gli elettori perché c’è una crisi irrisolta. D’altronde Berlusconi era pappa e ciccia con MPS; Monti ha candidato un dirigente dell’Istituto senese: perché solo il PD dovrebbe pagare dazio? In realtà il PD, appiattito sulle politiche di Monti, è vulnerabile, perché tradisce le sue radici socialiste e popolari: “ha smarrito la capacità di fare proposte radicali ed innovative” (Dahrendorf). Ogni giorno che passa, l’impasse di Bersani diventa più evidente.

Bersani dice che aggiungerà ‘qualcosa’ al Montismo, ma ormai si è capito: saranno spruzzi d’acqua fresca… Chanel! Andrà con il cappello in mano a Berlino per salvare le briciole dall’incendio? Dovrebbe invece trattare con una pistola in tasca. Senza bluffare: nelle società aperte, le carte le vedono tutti. Per aver possibilità di successo, bisogna essere davvero disposti a lasciare l’Euro, in extrema ratio. Bersani, negandosi a priori questa possibilità, ha già fallito.

Eppoi bisogna sapere cosa negoziare. Dov’è il Piano Alternativo in grado di sedurre l’opinione pubblica europea? Noi, queste idee le avremmo. Le uniche misure efficaci – e quanto efficaci! – adottate dall’Europa negli ultimi mesi le proponemmo nel 2011; ovviamente, prima di pubblicarle, nelle sedi istituzionali. Ma l’Europa le ha adottate solo perché costretta, in ritardo, a metà. Noi siamo paria nel PD – e vabbè – perché dal 2007 chiediamo la fine degli abusi e dei privilegi della politica. Ma molti altri saprebbero disegnare una rapida via d’uscita dalla crisi. E però, Grillo candida le massaie e ‘la gente normale’ (con quali capacità, non si sa), Ingroia si perde nel suo nobile e asfittico giustizialismo (passatemi il termine).

Perciò, come previsto, chi apprezza le attuali politiche preferisce Monti. M5S beneficia del vuoto a sinistra, che suscita protesta. Solo Berlusconi centra il punto; e pur confusamente, per slogan, privo di credibilità personale, offre rappresentanza politica alla saggezza: persino a quella di Carlo De Benedetti (‘Nella guerra delle valute la BCE non difende l’Europa’).

Scrive Amartya Sen: “L’Europa … non solo di oggi, anche quella futura … vive una brutale tragedia… a causa della inflessibilità della moneta unica … e di una filosofia immensamente contro-produttiva di redenzione attraverso l’austerità”.

Berlusconi riesce a dire queste cose, e a trarne le conseguenze. Bersani no. Riuscirà Bersani a perdere un’elezione già vinta?

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