Immaginiamo che voi lettori viviate in una tranquilla borgata di campagna.

Immaginiamo altresì che un giorno, a circa duecento, trecento metri da casa vostra, nei campi, in zona definita “agricola” dal Piano Regolatore del vostro Comune, iniziassero dei lavori per il rifacimento di un acquedotto.

Immaginiamo che, finiti i lavori, il Comune adottasse una delibera in base alla quale proprio dove c’è stata la movimentazione della terra si autorizza un circuito turistico per moto.

Già qui, questa volta immagino io, non vi starebbe molto bene. Insomma, c’era un’area agricola ed adesso ci saranno le moto. Vabbè, pensate voi, buttando giù il rospo, se è un percorso turistico, andranno ovviamente a velocità moderata e non arrecheranno disturbo.

Ma immaginiamo che poco dopo il Comune, questa volta su istanza di un privato, adotti una delibera che consente l’ampliamento del percorso turistico. Vabbé, pensate voi, anche se non vi sta proprio bene, non cambia molto, rimane pur sempre un percorso turistico: certo che un po’di rumore lo procurerà. Inutile fasciarsi la testa, vediamo.

Immaginiamo a questo punto però che, anziché un tranquillo percorso turistico, lì ci venga poi realizzato un crossodromo, con tanto di reti di recinzione, salti, buche, ingresso a pagamento e moto rigorosamente senza targa che scorazzano a tutta velocità, facendo un rumore della madonna e sollevando un polverone che dio solo lo sa.

A questo punto, sempre immagino io, vi incazzereste un attimino, anche perché, tra l’altro, voi nei fine settimana, i cui le moto ci danno più dentro, vorreste anche riposare.

Allora che fate? Segnalate il fatto al Comune, rilevando che quella è una zona agricola e, in più, di turistico in un crossodromo voi ci vedete ben poco, che voi non riposate, che la vostra casa ha perso di valore, eccetera eccetera. Ma il Comune ha autorizzato tutto, e non interrompe certo l’attività. Anzi, sostiene che l’attività crossistica costituisce una grossa opportunità di sviluppo economico. Fate allora un esposto alla Procura della Repubblica, ma questa ve lo archivia perché non si rinvengono elementi di reato. Vi rivolgete allora alla Regione, ma questa vi dice che no, tranquilli (si fa per dire…), è tutto a posto, che, essendo area recintata, essendo attività privata, lì possono fare quello un po’ che vogliono.

Intanto il circuito viene omologato dalla Federazione Motociclistica Italiana: un percorso turistico omologato come crossodromo: cadete dalle nuvole.

Siete sempre più incazzati e cominciate a non stare granché bene di salute. I fine settimana iniziate a trascorrerli lontano da casa. Extrema ratio, vi rivolgete a un giudice civile con un ricorso di urgenza. Ma il giudice ve lo respinge perché non è dimostrato a sufficienza che state male, e poi chi lo dice che voi non stavate male già prima che cominciassero a rombare i motori?

Il pronunciamento di rigetto viene letto in Consiglio Comunale, così tutti i Consiglieri e non solo loro vengono a sapere che voi non state bene di salute. Oltre il danno, la beffa!

Pensate che questa sia la trama di un film surreale, magari, chessò, alla Bunuel? No, succede davvero: frazione Tetti Valfré, Comune Orbassano, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Italia.

Per chi fosse interessato c’è un apposito sito Facebook.

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