All’improvviso ricompare Silvio Berlusconi in crociera sulla Divina coi suoi fan, da Venezia a Bari.
Una riedizione di Azzurra, la nave della Libertà col Cavalier Schettino al timone, dopo dodici anni di miracoli mancati, di menzogne a gogò, di bunga bunga e una rovina sfiorata.
Rieccolo!
Senza le occhiaie, col capello folto
di un osceno colore marroncino,
con otto chili in meno, liscio il volto
come quello d’un florido bambino,
in tenuta sportiva, con badante,
gorilla, portavoce, fidanzata
e Mariano Apicella schitarrante,
sulla Divina, nave noleggiata
dal mitico Sallusti del Giornale,
è ricomparso Silvio Berlusconi,
nelle menzogne recordman mondiale.
Arringa quattrocento creduloni
cui raccontare i prossimi prodigi:
“Aboliremo l’Imu come già
l’Ici abolimmo da Palazzo Chigi.
La finiremo con l’austerità
alla qual la Germania ci condanna.
Riformeremo la Costituzione.
Dal cielo pioveran quattrini e manna,
torneranno puttane e corruzione.
Rinunceremo all’euro ed alla Ue.
L’Italia non sarà più comunista
grazie ai miracoli fatti da me
che del paese fui il miglior statista.
Ricordate i prodigi che ho compiuti:
l’Alitalia salvata tornò in volo,
in tre giorni sparirono i rifiuti,
rifatta L’Aquila in un anno solo.
Un milione di posti di lavoro,
evasione e condoni a volontà,
ogni anzianotto ritornato toro
con una bella gnocca che la dà!”
E fu così che dopo la crociera,
il canto, la chitarra di Apicella
e la solita lunga tiritera
del vecchio meneghin tanto brighella,
il Pdl vinse le elezioni.
Un mese e tornò a Silvio l’alopecia,
andarono in miseria i creduloni
e l’Italia finì come la Grecia.
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