Mutande celebri in mostra. Quelle di Mina, quelle di Eleonora Duse e della regina Margherita assieme a quelle di tante altre donne che hanno contribuito, a vario titolo, a fare l’Italia, tutte raccolte in una esposizione irriverente che racconta la storia d’Italia in maniera sbarazzina. L’idea è di Graziano Ballinari, gestore del circolo di Bizzozero, alla periferia di Varese che da cinquant’anni raccoglie le mutande delle celebrità del presente e del passato, grazie ad amicizie che contano ed entrature (certificate) nel mondo dello spettacolo. Così nell’intimo caleidoscopio creato dal mutandologo di Varese troviamo anche l’intimo di Iva Zanicchi (ai tempi di Zingara), il completino di scena usato da Gina Lollobrigida in “Pane, amore e gelosia”, passando per veri e propri reperti storici, improbabili mutandoni di metà ottocento appartenuti a donne di corte o influenti soubrette. Ci sono anche quelle di donna Rachele e Claretta Petacci, che sul proprio intimo faceva ricamare frasi d’amore per il suo amante. Ma più di tutte le altre ad attirare l’attenzione sono le mutande di Rosy Bindi, anche se la parlamentare Pd ha sempre negato di avergliele consegnate di Alessandro Madron

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