Silvio Berlusconi chiama a raccolta i suoi elettori e sul sito forzasilvio.it domanda loro cosa dovrebbe fare. Un vice donna, un vocabolario più sobrio o l’impegno al rigore accompagnato dal taglio delle tasse? Gli utenti possono scegliere tra 9 opzioni, ma l’interazione non c’è. Il messaggio, infatti, è monodirezionale. Il Pdl chiede di scegliere una risposta, ma non è consentito verificare nè quante persone, nè cosa hanno votato. E se, per curiosità, si vogliono rileggere le opzioni scartate non è possibile farlo. Veto anche sui commenti alle scelte proposte. Nessun confronto neanche con gli altri votanti. Dopo il clic, in sostanza, non rimane che abbandonare la pagina. 

Sono queste, poche e semplici, le impostazioni del sondaggio (nella sezione “Focus group”) “Berlusconi è di nuovo in campo: quali mosse dovrebbe fare?”. Tra le opzioni della lista, il Cavaliere chiede se sia opportuno “portare avanti le riforme costituzionali ed in particolare il presidenzialismo, che dà ai cittadini il diritto di scegliere il proprio Capo di Stato”. Un obiettivo che è diventato il cavallo di battaglia del partito. Poi compare la possibilità di “mettere in lista facce nuove indipendentemente dalla loro età purché siano competenti” che già rientrava nelle richieste dei rottamatori di centrodestra dell’incontro ‘Formattiamo il Pdl’ organizzato a maggio dal sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. Il Cavaliere punta anche il dito contro Bruxelles e chiede ai suoi elettori se debba invece “puntare a riformare le regole su cui si basa l’Unione Europea“. Oppure, nel rispetto delle pari opportunità, “nominare un vice donna, possibilmente non politico”, anche se è stata la stessa Maria Stella Gelmini a dichiarare al fattoquotidiano.it che l’ipotesi sarebbe inverosimile, perché “Berlusconi ce la fa da solo”. B. non sottovaluta la prosecuzione della linea dell’austerity e si domanda se sia meglio “continuare la politica di razionalizzazione della spesa pubblica seguita dal governo Monti, evitando però tagli draconiani e puntando ad abbassare le tasse”, o concentrarsi sul più idealistico “mettersi al centro della scena politica e costruire alleanze con tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Italia in questo momento così difficile”. Senza specificare a quali formazioni e gruppi farebbe riferimento. Non è esclusa neanche l’ipotesi della legge elettorale (“Raggiungere un accordo su un sistema elettorale che non spacchi il Paese e aiuti a trovare un’intesa politica dopo le elezioni”) e un giro di vite per “mettere da parte le sua esuberanza verbale e il suo stile da ‘non politico’”. Infine, tra le “mosse da fare” anche la soddisfazione personale di “ottenere il pubblico riconoscimento che il suo passo indietro dovuto alla crisi dello spread non fu dovuto a colpe del suo governo”. Non chiede però ai suoi elettori se sia necessario fare le primarie – ipotesi del tutto tramontata – o cambiare il nome del partito, nonostante nelle scorse settimane sia sia parlato anche di un restyling del logo. Nessuna novità in vista secondo Daniela Santanché che azzera tutte le ipotesi di rinnovamento: il nuovo partito infatti, “si chiamerà Forza Italia“, proprio come nel 1994.

Navigando sul sito, nella sezione “Notizie” c’è l’annuncio del Cavaliere che riprende quanto dichiarato a Bruno Vespa e pubblicato sul Quotidiano nazionale. Neanche un messaggio originale per i suoi fan, insomma. “Torno in pista per salvare il Pdl, senza di me sprofonda – si legge online -. Il 38 % é la percentuale che abbiamo preso alle politiche del 2008, ma se alle prossime dovessimo scendere per assurdo all’8%, che senso avrebbero avuto diciotto anni di impegno politico?”.  Poi spiega le ragioni che lo hanno motivato a ricandidarsi a Palazzo Chigi nel 2013. ”Avrei voluto dare l’annuncio più in là, magari all’inizio dell’autunno ma qui non si riesce a tenere niente di riservato…mi chiedono tutti di ricandidarmi”. Attacca le agenzie di rating, e soprattutto, non attribuisce al suo governo l’impennata del differenziale bund-btp negli ultimi mesi del 2011. ”Noi subimmo una violentissima campagna sugli spread, eppure io ho sempre saputo che essi sono frutto di speculazione e non hanno niente a che vedere con i fondamentali di un Paese”. Sotto la “notizia” è possibile commentare. Ma i messaggi sono tutti positivi, solo complimenti e fiducia. “Meno male che Silvio c’è”, “di Berlusconi, purtroppo per lui, ce n’è uno solo”, ad esempio. E tanti incrociano le dita per il 2013: “Grande Silvio Berlusconi: mi aspetto il meglio anche questa volta e sono sicuro, arriverà. Grazie”. Di critiche al Cav. e al Pdl sul sito di forzasilvio.it neanche l’ombra. 

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