Allenatore, certo. Di una squadra nuova di zecca che farà ancora della faccia di bronzo una insindacabile virtù. Silvio Berlusconi si avvia a diventare il “coach” di Italia Pulita, la nuova anima del centrodestra che alle prossime politiche prenderà le forme di un listone civico, vero catalizzatore di voti di quello che un tempo è stato il Pdl. Per andare “oltre” ma, soprattutto, per conservare il bacino elettorale oggi in piena diaspora.

Italia Pulita è una creatura politica creata a tavolino, né più e né meno di come, ormai quasi vent’anni fa, fu costruita Forza Italia. E gli somiglia pure un po’. “Volti nuovi – ha chiesto il Cavaliere – anche sconosciuti, ma voglio facce pulite e poi persone vere, che la gente riconosca e che consideri dei punti di riferimento di valori solidi; se fossero ancora vivi, ci metterei dentro Vianello e la Mondaini”. Ecco, dunque, quello che è accaduto. Che venerdì scorso, durante la convention del Pdl alla Camera, Berlusconi si è reso conto drammaticamente che il suo seguito si era polverizzato insieme con il partito; troppe sedie vuote, troppe defezioni, anche importanti, di primo piano, troppe critiche alla sua “pazza idea” di farsi l’euro in casa propria. E, come sempre accade quando Berlusconi prova forti momenti di scoramento, subito dopo ne fa seguire un altro di grande efficienza. E ideazione.

Ieri mattina di buon ora, ha quindi spedito al Viminale Rocco Crimi, lo storico tesoriere del partito, per registrare nome e simbolo della nuova creatura. Pare che, per limare alcuni dettagli, sia stato sveglio tutta la notte di sabato, accanto al suo fedele amico di sempre, Marcello Dell’Utri. E proprio lui, alla fine, ha tirato fuori il “coniglio dal cilindro”, lo slogan da mettere sotto il nuovo nome: “Cambiare per unire”. Anche sul simbolo, l’inossidabile coppia Berlusconi-Dell’Utri è andata sul classico. Il simbolo della lista ricorderà, almeno nei colori, la vecchia bandiera di Forza Italia (bianco, rosso e verde), ma la scritta di Italia Pulita dovrebbe essere in azzurro, “sfumata”, non solo per essere di richiamo al popolo “azzurro”, ma anche perché, com’è noto, gli italiani “si sentono azzurri dentro”, sarebbe stato l’ennesimo suggello di Dell’Utri mentre sul televisore vedeva scorrere le immagini di Italia-Germania dell’82 rimandate in onda da La 7.

Il nuovo nome è stato sottoposto a un sondaggio instant di Alessandra Ghisleri. E i risultati sono stati talmente incoraggianti da convincere il Cavaliere a mettere subito sotto chiave la trovata. Pare che circa il 65% del campione abbia dato il proprio “entusiastico assenso” a un partito composto da campioni di “pulizia morale”. Già, ma dove andarli a cercare? Mica facile. Anche qui, però, il genio mediatico di Berlusconi ha dato il colpo d’ala che tutti attendevano. E, allora, ecco più nel dettaglio che cosa conterrà Italia Pulita: sarà piena di “giovani imprenditori e anche giovanissimi ragazzi appena usciti a pieni voti dall’università, che si vogliono imbarcare nella ricostruzione morale e politica del Paese”. Peccato che ad Irene Tinagli abbia già pensato Montezemolo, perchè la “morettina che va sempre a Ballarò” piaceva anche a B. Lo scout di questi “volti puliti” sarà Guido Bertolaso. Per quelli più noti ci si è affidati a Gerry Scotti.

Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2012

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