Scontri a Roma, nel quartiere periferico di Casal Bertone, tra appartenenti al movimento di estrema destra CasaPound e militanti dei Collettivi di estrema sinistra. Le forze dell’ordine sono intervenute con una carica di alleggerimento e al momento la situazione sarebbe sotto controllo. I due gruppi si sono fronteggiati con lancio di oggetti, bottiglie e bastoni e bombe carta. Al momento ci sarebbero 5 feriti tra estremisti di destra e sinistra. Casal Bertone è tuttora presidiato dalle forze dell’ordine. Al momento esponenti dei due gruppi politici sono in strada schierati davanti alle rispettive sedi, guardati a vista da polizia e carabinieri. Le tensioni sono state sedate sedate dalle forze dell’ordine anche con lancio di lacrimogeni. Auto danneggiate, cassonetti spostati in strada, vetri infranti, sassi e bottiglie sull’asfalto. Questo lo scenario di via Antonio Baldissera.

Le versioni dei due gruppi sono contrastanti. Entrambi sostengono di essere stati provocati dai propri oppositori. Alcuni esponenti dei collettivi hanno riferito che ci sarebbero alcune persone contuse: un dato finora non verificato. I gruppi che si sono affrontati, formati da alcune decine di persone, sono ora asserragliati nelle proprie sedi, ma la situazione è tornata alla calma.

CasaPound e Collettivi si sono scambiati accuse reciproche sulla causa scatenante delle violenze. La tensione in via degli Orti di Malabarba, vicino a una sede di CasaPound, sarebbe scaturita da un episodio di qualche ora prima. Durante una lite tra gruppi di tre o quattro persone delle due diverse fazioni, un giovane, probabilmente dei collettivi, sarebbe stato ferito con una testata sul naso. L’uomo ha rifiutato le cure mediche.


Video di Paolo Dimalio

Gli esponenti di CasaPound hanno invece riferito che, precedentemente, nella tarda mattinata di oggi la madre di un militante del movimento sarebbe stata riconosciuta e aggredita nella vicina via di Portonaccio. Alcuni “estremisti di sinistra” avrebbero “tentato di impedirle di passare con l’auto e preso a calci la vettura” secondo la versione di CasaPound che in una nota parla di “un assalto”, “preordinato da giorni”, al locale circolo futurista che proprio oggi compie cinque anni e dove per stasera è convocato un presidio “per dire no alla violenza e alla logica mafiosa dell’antifascismo militante”.

Secondo il capogruppo della Federazione della sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, e il portavoce romano della Fds, Fabio Alberti, sempre stamani era stato invece proprio “un gruppo di fascisti, riconosciuti come esponenti di Casapound”, a fare irruzione con caschi e bastoni nel centro sociale Magazzini popolari, aggredendo due ragazzi del collettivo. “Un’azione premeditata – accusano – che fa salire almeno a tre gli episodi avvenuti nell’arco di un mese”.

“La violenza politica è una mala pianta che cresce nella spirale delle ritorsioni reciproche. Dobbiamo spezzare questa spirale prima che possa crescere – ha affermato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno – Chiedo agli inquirenti di individuare e assicurare alla giustizia i responsabili dell’episodio di oggi e a tutti i gruppi politici, di destra e di sinistra, di isolare i violenti e di professare con la massima determinazione il rifiuto di ogni forma di violenza come mezzo di azione politica. Ricordo a tutti, ancora una volta, che Roma in passato ha pagato un tributo troppo alto allo scontro violento tra opposte ideologie: troppi giovani, di sinistra e di destra, sono morti per mano del terrorismo o a causa della degenerazione violenta della politica. Queste pagine a Roma non si debbono ripetere”.

Sugli episodi di violenza è intervenuto anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: “Basta con questi attacchi squadristici”. Zingaretti ha chiesto chiarezza sulle responsabilità degli scontri: “Roma non può tollerare di precipitare nuovamente in anni bui che pensavamo fossero completamente dimenticati”.

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