
Ancora un rinvio a giudizio per lo scandalo dei “furbetti del quartierino”, emerso nel 2005. Quindici persone saranno processate a Roma per le operazioni relative al tentativo di scalata della Banca nazionale del lavoro da parte del cosiddetto ‘contropatto’, l’accordo occulto messo in atto da immobiliaristi e raider che, tra il 2004 e il 2005, rastrellarono azioni dell’istituto di credito per contrastare gli spagnoli del Banco di Bilbao a un passo dall’acquisto dell’istituto di credito grazie all’appoggio di Generali e di Diego della Valle.
Il gup Giovanni Ariolli ha rinviato a giudizio, tra gli altri, Francesco Gaetano Caltagirone (presidente del patto di sindacato denominato ‘contropatto’), Stefano Ricucci, Vito Bonsignore, Danilo Coppola, Emilio Gnutti, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti (ex responsabili di Unipol), Gianpiero Fiorani e Gianfranco Boni (di Banca privata italiana), e l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Il processo prenderà il via il 23 aprile davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale. Aggiotaggio e ostacolo alle funzioni di vigilanza sono i reati contestati, a vario titolo, dalla procura. Una sanzione di 298mila euro è stata inflitta alla Bpi, che ha patteggiato la pena. Il processo chiamerà in causa anche società e aziende riconducibili a Caltagirone, Coppola e Statuto.
Molti dei rinviati a giudizio sono stati a condannati nell’ottobre del 2011 a Milano per la stessa vicenda, e in parte per gli stessi articoli del codice penale. Tra loro, Consorte, Fazio, Caltagirone, Gnutti, Bonsignore, Ricucci, Coppola e Statuto. Ma a Milano sono stati giudicati i fatti relativi alla la fase della scalata vera e propria, iniziata il 23 maggio 2005, mentre il processo di Roma si occuperà del rastrellamento di azioni Bnl avvenuto prima di quella data.
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