In più di cinquant’anni, “decine di migliaia di bambini e ragazzi hanno subito abusi sessuali da parte di preti pedofili”. E’ la conclusione della Commissione d’inchiesta indipendente incaricata di far luce sullo scandalo pedofilia nella Chiesa cattolica. La Commissione, sulla base di 1.795 segnalazioni, è riuscita a individuare i nomi di “800 persone, di cui almeno 105 sono ancora in vita”. Dopo numerose segnalazioni, anche grazie alla stampa olandese, la conferenza episcopale e quella delle istituzioni religiose olandesi hanno annunciato il 9 marzo 2010 l’apertura di una inchiesta “ampia, esterna e indipendente” sugli abusi, composta da sei persone, tra cui l’ex ministro Wim Deetman, un giudice, alcuni professori universitari e una psicologa. Secondo i sei membri, gli abusi commessi da sacerdoti e laici (che lavoravano per i vescovi) comprendono anche stupri e sono stati “sistematicamente coperti” dalla Chiesa, preoccupata di non destare scandali e responsabile di “inadeguti controlli e inadeguate azioni”.

Lo scandalo dei preti in Olanda, si somma a quello che ha toccato l’Irlanda: un altro rapporto, il Cloyne report, faceva luce sugli atti di pedofilia commessi dai sacerdoti della diocesi irlandese e la sottovalutazione del fenomeno da parte delle autorità ecclesiastiche locali. I vescovi olandesi si sono detti “sconvolti dagli abusi e dalle pratiche dettagliate nel rapporto”. “Questi episodi ci riempiono di vergogna e dolore”, ha fatto sapere la Conferenza episcopale, offrendo “sincere scuse” alle vittime. I religiosi puntano il dito anche contro “le autorità della Chiesa che non hanno agito correttamente e non hanno dato priorità agli interessi e alla cura delle vittime. Molto può essere fatto per aiutare le vittime – aggiungono – e noi vogliamo contribuirvi personalmente”, adottando misure “per portare loro aiuto”, parlando con loro e sostenendo così l’assistenza professionale. I vescovi annunciano che adotteranno ogni misura possibile, sia per il diritto canonico che per la legge civile, anche solo in casi di “sospetto” di abusi. “Gli inquirenti pubblici – avvertono – saranno informati in accordo con la legge olandese quando si sia in presenza di qualsiasi sospetto di un reato punibile”.

“E’ un numero assolutamente enorme”, ha rilevato il presidente della Commissione Deetman, aggiungendo che eventuali incriminazioni sono di competenza degli inquirenti. La Commissione stima che i minori che hanno subito violenze sessuali siano tra i 10mila e i 20mila; decine di migliaia, le vittime di comportamenti inappropriati di natura sessuale. Crimini consumati all’interno di istituzioni cattoliche che dovevano prendersi cura dei minori come convitti, seminari ma anche orfanatrofi. “L’affermazione che la gente non sapesse e che gli amministratori non sapessero è insostenibile”, dice Deetman. Il problema degli abusi sessuali era all’ordine del giorno dei vertici episcopali “fin dagli anni ’40 – ha aggiunto – La Chiesa cattolica olandese sapeva cosa stava succendendo e cercò di risolvere il problema” ma non furono mai prese decisioni efficaci.

La Commissione ha però voluto precisare che gli abusi compiuti all’interno della Chiesa cattolica olandese non sono népiù né meno di quelli avvenuti in altri contesti gestiti da differenti organizzazioni. “Gli abusi sessuali sui minori sono un fenomeno diffuso nella società olandese”, hanno detto gli esperti. Il quadro tracciato dai sei membri del panel d’indagine sembra profilare uno scenario ancor più grave dello scandalo pedofilia della Chiesa irlandese.

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