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Tunisia, non esageriamo il pericolo islamista

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Va bene, ha vinto Ennahda (e mentre scrivo, nel primo pomeriggio, non ci hanno ancora detto di quanto… che ritardo). Anche la maggior parte di chi ha votato per gli altri partiti è più fiduciosa – o almeno curiosa – che non preoccupata e frustrata. “Vedremo come si comportano, il popolo ha scelto finalmente con trasparenza” è il commento più diffuso, anche tra gli elettori de partiti che più da fronte laico si eran contrapposti a Ennahda. A nessuno invece fa piacere che i media europei titolino collegando promesse di sharìa in Libia, elezioni tunisine e Fratelli Musulmani in Egitto. Almeno per quanto riguarda Ettakatol, la forza vincente nel campo “progressista” di centrosinistra, l’atteggiamento verso lo straniero che fa domande sembra essere più o meno il seguente: “Certo che non volevamo gi islamisti, ma questi sono comunque i nostri fratelli (spesso i nostri parenti poveri), e hanno bisogno anche di noi. Non demonizzateli, perchè finireste per demonizzare ingiustamente la Tunisia. Il 23 ottobre è stata una giornata storica, dopo di che i giochi sono aperti.”

E in effetti in questi due giorni – accanto all’impiegata dell’ albergo che non si vergogna di festeggiare la vittoria di Ennahda anche se il padrone è di sinistra – non abbiamo visto manifestazioni di piazza elettorali, né scazzottamenti tra volantinatori.

D’altra parte i vincitori sanno benissimo di essere sotto osservazione. E stanno attenti a non strafare, neanche sui festeggiamenti per la vittoria. Le forze cosiddette progressiste (cioè laiche) ci  chiedono di seguire con attenzione il processo di transizione, di esserci, non di gridare alla deriva islamista che congelerebbe lo spirito delle rivoluzioni arabe. Vediamo di non favorire l’assentesimo italiano dalle possibilità di cooperazione con la Tunisia e di non scoraggiare i turisti che, anzi, qua si troverebbero benissimo. Vediamo intanto di saperne di più.

Anche se le riprese sono di qualche giorno fa, ho incontrato il neo deputato tunisino per l’Italia Ossama el Saghir, capolista di Ennahda in Italia. Ecco come parla e cosa dice.




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Tunisia al voto: quando le domande le fanno a noi
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