Sarà Maria Grazia Cucinotta a chiudere in veste di madrina, sabato 26, il Sicilia Queer filmfest, il primo festival cinematografico internazionale di cinema d’autore a tematica glbt (gay, lesbica, bisex e transgender) realizzato nel centro-sud Italia e del tutto autofinanziato. Direttore artistico il critico cinematografico Alessandro Rais, ex direttore di Sicilia Film Commission (silurato dalla giunta Lombardo), presidente l’ex parlamentare e giornalista Titti De Simone. Il festival ha debuttato lunedì 20 alla presenza della regista Roberta Torre, che ha realizzato gratuitamente il trailer del festival, e di Paolo Patanè presidente nazionale di ArciGay.

Un ricco programma di anteprime cinematografiche nazionali e internazionali, opere prime, documentari, cortometraggi, autori, registi, produttori cinematografici, star del cinema, direttori di festival. Un mondo queer. E queer è la parola chiave, un vocabolo controverso mutuato dall’inglese, poco conosciuto ai più, e usato in passato per bollare dispregiativamente gli omosessuali. Ma che negli anni è andato incontro a una trasformazione semantica: da insulto a sinonimo di ricchezza della diversità e di complessità di sguardo. La prima edizione comprende una sezione competitiva (concorso internazionale di cortometraggi) con 20 opere in gara provenienti da Italia, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Brasile, Puerto Rico e Singapore.

A questa si aggiunge un fitto programma di film d’autore, che propone, ogni giorno, dalle 16.00 alle 24.00 al Cinema Rouge et noir (Piazza Verdi) e l’ultimo giorno domenica, al Cinema Edison (Piazza Napoleone Colajanni all’Albergheria), anteprime nazionali e internazionali di opere non esclusivamente riconducibili all’immaginario GLBT. Roberta Torre è anche tra i componente della Giuria internazionale composta dalla regista di Kèja Ho Kramer, Giulio Spatola (filmaker) Giovanni Pellegrini (studente del Centro sperimentale di cinema di Palermo), e presieduta da Wieland Speck (direttore della sezione Panorama del Festival internazionale del cinema di Berlino). A Speck il Sicilia Queer filmfest consegnerà, giovedì 24, il Premio Nino Gennaro istituito in memoria del poeta, autore, attore, regista corleonese scomparso, che mise la sua omosessualità al centro del suo attivismo politico e della sua raffinata produzione intellettuale, e al quale il Comune di Corleone ha rifiutato di intestare un centro sociale.

Tra gli ospiti d’eccezione previsti anche Luca Guadagnino, regista di Io sono l’amore, unico film italiano ad avere ottenuto una nomination agli Oscar 2010, Vincent Dieutre, regista francese di culto che si appresta a girare in Sicilia il suo nuovo film. Ma anche Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, registi e sceneggiatori del cortometraggio italiano più premiato nel 2010, Rita, presentato a Cannes alla “Semaine de la Critique” già vincitore tra gli altri del Bratislava International Film Festival, del Festival Internazionale di Las Palmas in Gran Canaria, del Festival d’Angers Premiers Plans e del Premio alla regia all’Aspen Shortfest. E ancora Giovanni Minerba, fondatore del più longevo tra i festival italiani a tematica GLBT, quello di Torino.

Nel corso della settimana tre appuntamenti con “Letterature Queer” a cura di Silvia Antosa, dedicati all’approfondimento del concetto di queer attraverso l’analisi di alcuni dei principali testi teorici di riferimento

“Questa prima edizione – racconta Titti De Simone – è la scommessa di un Festival realizzato in modo del tutto volontaristico e “low cost”, senza un euro di finanziamento pubblico, grazie sopratutto al sostegno dei cittadini, di una rete di associazioni, di artisti e di operatori culturali che hanno creduto nel progetto. E in virtù di questo impegno collettivo, che con un budget di soli 3000 euro frutto di alcune donazioni, si è potuto realizzare un Festival di una settimana. Se per le istituzioni siamo stati invisibili, per Palermo non lo siamo. Non lo siamo per tanti spazi culturali di questa città che ci hanno appoggiato. Dobbiamo ringraziare la passione e il volontariato di ciascuno, di tutti i volontari, il sostegno di amici e amiche dello spettacolo e della cultura come Roberta Torre, Maria Grazia Cucinotta, Emma Dante, Filippo Luna. Ma sopratutto questo Festival è del pubblico, che comprende sempre più l’importanza di sostenere l’arte e la cultura, come impegno di tutti per il cambiamento. E in una città come Palermo questo è rivoluzionario”.

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