Per Silvio Berlusconi è impensabile lasciare Milano ai centri sociali che appoggiano Giuliano Pisapia e Napoli in mano a un pm, Luigi De Magistris, che ha rovinato alcune persone. E’ questo il ragionamento esposto dal premier durante il vertice del Pdl a palazzo Grazioli, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti. Una linea che però rende insofferente il candidato Letizia Moratti, convinta che sia stato proprio il troppo parlare di politica nazionale ad averla messa in minoranza alle amministrative. Berlusconi ancora crede nella possibilità di far girare il risultato del primo turno a favore del Pdl. Non si dà per vinto, senza però nascondere le difficoltà del momento. Dice infatti – secondo quanto riferito da più di un presente al vertice di Palazzo Grazioli – che questa volta non si spenderà in prima persona se le chance di vittoria si dimostreranno prossime al lumicino.

Il Cavaliere, raccontano, ha poi parlato di un esecutivo saldo e di una maggioranza solida, nonostante il gelo della Lega. Dopo aver dichiarato, meno di una settimana fa, che il voto sarebbe stato “un test per il governo”, il presidente del Consiglio ha deciso quindi di non farsi influenzare dai risultati del ballottaggio. Eppure i suoi non sembrano così sicuri. “E’ in arrivo uno tsunami” ha detto il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, che non ha mai nascosto il suo dissenso per il modo in cui è stata condotta la campagna elettorale. Mentre alcuni ipotizzano che “il treno sia a fine corsa”, molti chiedono “un confronto all’interno del Pdl”.

Il premier non ha ancora dettato la linea per la campagna bis, ma sembra che alla riunione abbia spiegato come l’unico modo per vincere sia quello di far venir fuori il vero volto di Giuliano Pisapia. Cioè quello dei centri sociali e della sinistra estrema, secondo la maggioranza. Una strategia che ha però portato Letizia Moratti a scontrarsi con lo sfidante durante il faccia a faccia, attirandosi critiche bipartisan e una promessa di querela. Adesso il sindaco ha deciso di fare da sé, rivendicando il ruolo di ‘regista’ della campagna. Da basare solo su temi cittadini e non nazionali. Niente giustizia né pm, quindi. Secondo quanto raccontano i presenti, Berlusconi si è mostrato d’accordo, in dubbio se partecipare attivamente alla campagna elettorale bis.

Berlusconi per il momento si è limitato a ricordare a tutti come a Milano serva il sostegno dell’intero centrodestra, unito per la candidata. Anche quello eventuale di Pier Ferdinando Casini, sul quale è in programma un pressing ‘leggero’, affinché al secondo turno appoggi la Moratti. Ma serve sopratutto l’apporto della Lega, decisamente irritata dal risultato elettorale, non solo milanese. Nonostante i problemi tra Pdl e Carroccio su temi specifici, il rapporto con Umberto Bossi sarà recuperato, ne è convinto il premier, che promette all’alleato di condividere ogni decisione. Tra i due leader intanto ci sarebbe stata però solo una breve telefonata ieri sera. Ancora nessun ragionamento organico sul voto.

Ma per Berlusconi non c’è solo Milano. L’altra grossa sorpresa, da ribaltare, è stata Napoli, dove il candidato Pdl Gianni Lettieri andrà al ballottaggio con Luigi De Magistris, dell’Idv. Per il presidente, raccontano alcuni presenti alla riunione, non è possibile lasciare il capoluogo campano in mano a un pm che ha solo rovinato delle persone e non ha mai vinto un processo.

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