Regali ai ladri ed agli evasori, e sacrifici per gli onesti. È questo, in sostanza, il messaggio che l’associazione dei magistrati della Corte dei Conti ha voluto dare nel suo ultimo comunicato stampa, che riporto in calce.

Mentre si spara a zero sui magistrati e si riducono loro risorse e stipendi (si veda il mio primo post), in nome di un imprescindibile sacrificio economico – reso necessario in realtà più dal malgoverno che dalle contingenze economiche – ecco l’ennesimo “mini-condono” , a vantaggio di coloro che hanno rubato, corrotto, o quantomeno mal gestito i soldi pubblici (o che lo faranno a breve).

Dopo il decreto salva Alitalia, il condono in favore degli ex Concessionari della Riscossione (per i quali pendevano già giudizi presso la Corte dei Conti, recanti condanna a centinaia di milioni di euro), condoni fiscali per gli evasori e ruberie delle varie cricche, ecco l’ultima novità legislativa: questa volta, nell’ambito del commissariamento della “TIRRENIA di Navigazione s.p.a.”, con le norme urgenti da poco varate si arriva ad esentare preventivamente dalla responsabilità amministrativa/contabile chi, tra amministratori, collegio sindacale, dirigenti e funzionari, potrà cagionare danno all’erario. In sostanza una licenza ex ante per chi cagionerà danni al patrimonio pubblico, cioé di tutti noi.

Ma ciò che preoccupa ancor più i magistrati contabili è il D. L. n. 78/2010, attualmente in sede di conversione in Parlamento, il cui art. 29, comma 7 limita soltanto al ‘dolo’ (e non comprende anche la colpa grave) la responsabilità amministrativa dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate per gli accordi transattivi con gli evasori del fisco, e che potrà privare la magistratura contabile di una ampia fetta del suo contenzioso in materia di responsabilità (finalizzato, in tale materia, a recuperare i danni della mala gestione dei soldi pubblici).

Ancora una volta si scaricherà ex lege sui cittadini onesti e seri il peso fiscale e la responsabilità di colpe altrui, siano esse causate da corrotti funzionari, da amministratori incompetenti, da dipendenti già condannati.

Qualcuno potrebbe spiegarci quale è il senso di queste politiche legislative (il cui vero impatto è spesso comprensibile solo da parte di pochi tecnici, complice anche un omertoso disinteresse di buona parte della stampa)?

Ecco il messaggio della Associazione magistrati Corte Conti:

“L’Associazione magistrati della Corte dei conti segnala con sconcerto e viva preoccupazione il proliferare, nella recente produzione normativa, di previsioni specifiche dirette ad eliminare od attenuare la responsabilità amministrativa/ contabile su cui giudica l’Istituto.

Ultimo, in ordine temporale, è l’art. 1, comma 1, lett. b, del D. L. 6 luglio 2010, n. 103 (Disposizioni urgenti per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo) mediante il quale, nell’ambito del commissariamento della “TIRRENIA di Navigazione s.p.a.”, si giunge persino ad esentare preventivamente dalla responsabilità amministrativa/contabile chi (amministratori, collegio sindacale, dirigenti e funzionari) potrà cagionare danno all’erario e ad imputare la responsabilità stessa – direttamente ed esclusivamente – al bilancio delle società interessate.

Trattasi di normativa analoga al recente ‘salvataggio’ di ALITALIA s.p.a., a suo tempo, segnalata e censurata tenuto conto anche dell’interferenza sulle iniziative giudiziarie in corso.

L’Associazione ricorda, altresì, che nel D. L. n. 78/2010, attualmente in sede di conversione in Parlamento, l’art. 29, comma 7 limita soltanto al ‘dolo’ (e non comprende anche la colpa grave) la responsabilità amministrativa dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate per gli accordi transattivi con gli evasori del fisco.

Rammenta, con l’occasione, le limitazioni all’attività delle Procure Regionali e al danno all’immagine contenute nella legge n. 103 del 2009 (di conversione dei d.l. nn. 78 e 79 del 2009) nonché gli emendamenti introdotti dalla legge n. 73/2010 (di conversione del d.l. n. 40/2010 – art. 3, co. 2 bis e seguenti) concernenti l’ennesimo condono (questa volta, in favore degli ex Concessionari della Riscossione) per la mancata riscossione delle entrate tributarie vanificando, così, così, numerosi giudizi della Corte dei conti recanti condanna a centinaia di milioni di euro.

L’Associazione evidenzia agli Organi Istituzionali e all’opinione pubblica questi continui attacchi volti a privare nella dovuta sede giudiziaria la garanzia del pubblico erario – di cui la Corte dei conti é esclusiva e fedele custode – e osserva che la Corte costituzionale ha chiaramente affermato come non può ritenersi conforme alla Costituzione una norma che riduca i profili della responsabilità amministrativa per dolo e per colpa grave (sent. n. 340 / 2001).”

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