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Migranti, la nave Diciotti verso il porto di Pozzallo con 519 persone a bordo

Tre donne e un uomo, che avevano bisogno di cure mediche urgenti, sono stati trasferiti a Lampedusa. L’approdo è previsto per la tarda serata
Migranti, la nave Diciotti verso il porto di Pozzallo con 519 persone a bordo
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Arriverà a Pozzallo (Ragusa) la nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 519 persone, salvate in sette interventi in mare, e un cadavere. Tre donne e un uomo, che avevano bisogno di cure mediche urgenti, sono stati trasferiti a Lampedusa. L’approdo è previsto per la tarda serata. Il cadavere era stato recuperato dal mercantile Vos Thalassa che ha soccorso 212 migranti. È possibile che lo sbarco a terra dei migranti venga fatto domani mattina, per avere una maggiore sicurezza nelle operazioni. Diciotti della Guardia Costiera era in attesa du un porto di sbarco da ieri. “Siamo attualmente in fase stallo, in attesa che il ministero dell’Interno ci dia indicazione del porto dove dirigere la nave”, spiegava la Guardia Costiera di Roma. L’imbarcazione era a sud di Malta con le persone salvate nei giorni scorsi da alcune navi commerciali al largo della Libia.

La nave ha concluso domenica mattina il trasferimento di 42 migranti che erano a bordo di Trenton, la nave della marina statunitense che li aveva soccorsi a 20 miglia dalle coste libiche dopo che il gommone su cui viaggiavano si era capovolto. Il naufragio – nel quale sarebbero anche morte 12 persone – è avvenuto il 12 giugno e dunque i migranti sono in mare da una settimana. Venerdì scorso le autorità italiane avevano sottolineato che i 42 sarebbero sbarcati in Italia. Ma non ci sono solo loro a bordo del Diciotti: la nave della Guardia Costiera ha infatti trasbordato altre 481 persone che erano state soccorse nella giornata di venerdì da alcune navi mercantili. Nella mattinata di oggi il Diciotti era a nord di Malta, poi è tornato a sud dell’isola e ancora si trova in quella zona. Sei giorni fa la Diciotti era entrata nel porto di Catania con 932 migranti salvati nei giorni scorsi sempre al largo della Libia, tutti molti provati da violenze e soprusi.

“Il potenziamento di Frontex certamente non può portare a un miglioramento della situazione, non può essere accettato che il problema migratorio sia gestito esclusivamente dall’Italia, potenziare Frontex non risolverebbe un problema nella condivisione” ha detto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli in diretta streaming durante la sua visita alla Guardia Costiera parlando del ruolo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Secondo il ministro, piuttosto, “la battaglia è spostare Frontex sulla terraferma perché l’obiettivo politico è di non far partire i barconi della morte” e dunque a suo parere “il confine difeso da Frontex deve essere quello della terraferma libica”. Se c’è oggi una cosa che nessuno può addebitare all’Italia, ha aggiunto Toninelli, è quella di avere un governo che non vuole salvare vite umane, la battaglia da fare a suo parere è quella di “condividere una responsabilità con gli altri paesi perché l’Unione Europea è una comunità di popoli e di intenti in cui tutti rispettano i diritti e hanno dei doveri”.

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