Sbarcheranno in Italia i 42 migranti salvati dalla nave Trenton della Marina americana davanti alle coste libiche, superstiti di un naufragio che ha causato anche la morte di altre 12 persone. Dopo ore passate in balìa degli eventi nelle acque territoriali libiche, si chiude il caso che aveva coinvolto la nave statunitense, creando una situazione molto simile a quella che si era sviluppata poche ore prime intorno alla Aquarius.

La Trenton arriverà in prossimità di Lampedusa domenica mattina: dall’isola si muoverà poi un mezzo della Guardia costiera italiana che recupererà i 42 migranti per trasferirli in un porto ancora da assegnare. Un passo chiesto a gran voce giovedì dal portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni Flavio Di Giacomo: “È urgente consentire l’attracco nel porto” visto che “i sopravvissuti hanno immediato bisogno di assistenza”, aveva scritto su Twitter Di Giacomo. La decisione dell’approdo in Italia è stata presa dalla Guardia costiera italiana, che ha assunto il coordinamento dei soccorso accogliendo la richiesta dell’ambasciata americana.

Tutto è iniziato martedì mattina, quando un gommone carico di migranti è naufragato a 20 miglia dalle coste libiche. La prima nave intervenuta a soccorrerlo è stata la Trenton, che è riuscita a salvare 40 persone. Nel naufragio sono morte altri  12 migranti, i cui corpi in un primo momento sembravano essere stati caricati a bordo della nave. Una dinamica poi smentita dagli americani e dalla Ong Sea Watch, che con la sua Sea Watch 3 è intervenuta perché chiamata proprio dagli americani che “dopo aver contattato la guardia costiera italiana e libica” avevano chiesto all’organizzazione non governativa “la disponibilità a prestare assistenza attraverso il trasbordo delle 42 persone di cui 4 donne e una incinta”.

L’intervento è stato immediato e ai superstiti sono stati forniti cibo e coperte. Ma dopo che la centrale operativa di Roma ha informato le due navi “di non essere coinvolta né di coordinare il caso in questione e di non essere dunque nella posizione di assegnare un porto sicuro in Italia”, la Sea Watch 3 non ha potuto effettuare il trasbordo dei migranti: “Abbiamo dato la nostra disponibilità a prendere a bordo i naufraghi chiedendo però che ci assegnassero un porto sicuro ragionevolmente vicino”, aveva detto un collaboratore della ong, dato che la Sea Watch 3 non può percorrere tragitti troppo lunghi. La Trenton, a quel punto, è rimasta al largo della Libia per tutta la giornata di giovedì: “La nave è in acque territoriali libiche in attesa di una risposta che stiamo preparando alla richiesta di coordinamento da parte dell’Mrcc di Roma“, avevano fatto sapere dal ministero delle Infrastrutture.

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