Che il suo nome fosse in pole position era noto da qualche giorno. Poi, venerdì, il Tesoro l’ha ufficializzato: è Marina Natale il nuovo amministratore delegato della Sga (Società per la gestione delle attività), la società pubblica nata per gestire i crediti deteriorati del banco di Napoli e a cui ora il governo ha affidato il compito di recuperare quelli di Pop Vicenza e Veneto Banca, finite in liquidazione. La manager ha lavorato per quasi 30 anni in Unicredit, da cui è uscita lo scorso marzo. Nel 2009 era diventata chief financial officer del gruppo e nel 2015, quando a guidare la banca era Federico Ghizzoni, aveva assunto l’incarico di vice direttore generale strategy & finance. Ed è a lei che l’ex numero uno di piazza Gae Aulenti, Federico Ghizzoni, nel 2015 affidò la valutazione del dossier Banca Etruria dopo che l’allora ministro Maria Elena Boschi, stando a quanto ricostruito da Ferruccio de Bortoli, gli aveva chiesto di comprare l’istituto di cui il padre era vicepresidente.

Studiata la situazione dell’Etruria, Natale ha evidentemente detto no. E del salvataggio non si è fatto nulla. Però a maggio, mentre infuriavano le polemiche, la sottosegretaria annunciava querela (mai presentata) e l’ex direttore del Corriere la invitava a procedere in modo da poter difendere quanto scritto nel libro Poteri forti (o quasi), Natale non ha voluto parlare. “Mi spiace ma non posso rispondere. Non parlo. In questo momento non sono nella posizione di prendere nessuna telefonata da nessun giornalista”, si è limitata a dire ad Affaritaliani. “Sono uscita da UniCredit e quindi non sono nella posizione di parlare di nulla relativo alla banca”.

All’inizio di maggio la manager era stata nominata consigliere delegato di Fiera Milano. Ora l’incarico nella società controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Che Palazzo Chigi e via XX Settembre hanno incaricato di tentare di recuperare gli oltre 17 miliardi di crediti deteriorati delle ex popolari venete.

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