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Legge elettorale, com’è fatto il sistema venduto per tedesco che tedesco non è: nessun vincitore e squadroni di nominati - 3/9

Un solo voto per un pacchetto completo (partito, candidato uninominale e listino), i capilista in corsia preferenziale e multicandidature, maggioranze da comporre in Parlamento. Ecco il sistema su cui si sono accordati (per ora) Pd, Fi e M5s. Che con il sistema usato a Berlino non c'entra niente. Governabilità e rappresentanza? Molto poche
Legge elettorale, com’è fatto il sistema venduto per tedesco che tedesco non è: nessun vincitore e squadroni di nominati - 3/9
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Come sarà la scheda elettorale
(con un voto prendi tutto il pacchetto)
La scheda sarà probabilmente grande come una tenda canadese: il simbolo del partito sarà al centro, a sin

Si torna alle urne – Primo turno l’11 giugno

istra ci sarà il candidato del collegio uninominale, a destra il listino bloccato della parte proporzionale con un elenco di candidati tra 2 e 6 nomi.

Un segno “si porta via” tutto: si può votare il nome del candidato nell’uninominale (che vale anche per il partito) o il partito (che vale anche per l’uninominale). Un voto, dunque, vale per tutto il pacchetto: partito, candidato uninominale, candidati del listini. Prendere o lasciare.

Non esiste il voto disgiunto, quello che si può applicare per le elezioni comunali, dove si può votare un sindaco e una lista a lui non collegata. In questo caso non si potrà: sarà ritenuto valido solo il doppio segno “coerente” (cioè se si voteranno sia il candidato uninominale sia il partito a lui collegato).

Di buono c’è che i nomi dei candidati saranno tutti sulla scheda, quindi non ci sarà bisogno – come ai tempi del Porcellum – di andarseli a leggere sulle lenzuolate affisse alle porte delle sezioni elettorali.

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