“Per fuggire via da te Brianza velenosa” cantava nel 1980, in tempi non sospetti, Lucio Battisti, laziale di origine e brianzolo di adozione, che amava la Brianza e i suoi concittadini, e sarebbe inorridito di fronte al post del brianzolo sindaco di Cantù Claudio Bizzozero su “Napoli fogna infernale, emblema dell’intera ‘Itaglià, dalla quale mi tengo ben lontano”. Parole che sono una risposta greve al leader della Lega Nord Matteo Salvini per la sua dichiarazione “Napoli è casa mia”. È stato pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook del primo cittadino di Cantù e si commenta da solo. Forse sarebbe passato inosservato o confinato nelle pieghe dei dibattiti tra gli haters se il sito ‘Identità Insorgenti’ diretto da Lucilla Parlato, una agguerrita e documentata testata napoletana vicina ai movimenti arancioni che sostengono il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, non l’avesse rilanciato con un pezzo a firma Drusiana Vetriano. L’articolo la tocca piano, definendo il ‘pensiero’ di Bizzozzero “tanfo di rigurgiti” a distanza di una settimana “dalla calata del barbaro leghista a Napoli”, con riferimento alla visita di Salvini finita con il quartiere di Fuorigrotta messo a ferro e fuoco dai Black bloc. Con quella ferita ancora fresca, de Magistris ha letto tutto e ha annunciato una querela per diffamazione, definendo il post “delirante” e dando mandato all’avvocatura municipale di preparare le carte bollate. “Ne do notizia solo oggi perché credevo che le parole di questo personaggio non meritassero una ribalta mediatica”. La rabbia che prova de Magistris non lo aiuta a far volare in alto il dibattito: “Prima di parlare di Napoli il sindaco di Cantù prenda una brocca d’acqua pubblica bene comune e si sciacqui la bocca”.

L’infelice post di Bizzozero è benzina sul fuoco sullo scontro violentissimo che si sta consumando tra Salvini e de Magistris. I consiglieri del sindaco di Napoli lo sostengono e rilanciano. Maria Caniglia, gruppo Verdi, chiede l’intervento di Marco Minniti affinché il Viminale sciolga l’amministrazione di Cantù “per violazione dei diritti costituzionali, di legge e per gravi motivi di ordine pubblico attinenti la sicurezza e la quiete pubblica. Sembra che ogni giorno ci sia qualche anti-meridionale che vuole un po’ di ‘gloria’ a l’attenzione dei media – ha proseguito. Il fatto grave è che oggi sia il turno di un sindaco, un uomo delle Istituzioni, un uomo che dovrebbe rappresentare lo Stato”. Bizzozero non sembra affatto pentito. Anzi, sulla pagina Facebook è tornato a insultare Napoli e i napoletani con un lungo post dal quale estraiamo qualche ‘perla’: “Napoli s’indigna? La verità spesso fa male ma resta la verità (…). Napoli è una città sporca, inquinata, criminale, mafiosa, corrotta, degradata, clientelare, parassitaria e incivile. L’immagine perfetta per la sostanza del paese di cui è parte (e di cui, purtroppo, facciamo parte anche noi) che è anch’esso esattamente così ovunque. Napoli è solo più avanti di altri in questo”. Il sindaco canturino correda il suo pensiero pubblicando foto di immondizia e degrado urbano che secondo il consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Borrelli “sono vecchie e forse nemmeno riferite a Napoli. Lo denunceremo anche noi – chiosa – e speriamo che una bella condanna gli impedisca di realizzare il progetto di candidarsi al consiglio regionale della Lombardia”.

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