Falso in bilancio e appropriazione indebita. Sono le ipotesi di reato alla base dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano su Bt Italia, la controllata italiana di British Telecom. Il fascicolo, aperto dal dipartimento per i reati economico-finanziari, guidato dal pm Fabio De Pasquale e al momento a carico di ignoti, ha al centro le irregolarità contabili emerse dopo l’estate quando il gruppo inglese aveva sospeso l’amministratore delegato della controllata, Gianluca Cimini e il direttore generale, Stefania Truzzoli, e avviato un’indagine interna per presunte irregolarità nei bilanci. Che, dal punto di vista finanziario, sono costate al gruppo britannico di telefonia una svalutazione fino a 530 milioni di sterline, con conseguente taglio delle stime su utili, fatturato e cash flow.

In seguito agli “errori contabili” emersi lo scorso ottobre nei conti della costola italiana, British Telecom ha infatti dovuto annunciare una revisione di tutte le previsioni dei principali indicatori economici per il 2017 e 2018. E ha pagato il conto in Borsa con un crollo superiore al 20 per cento. L’indagine interna svolta da Kpmg ha messo in luce “pratiche contabili scorrette e una complessa serie di vendite, acquisti, factoringleasing, transazioni improprie che hanno portato alla sovrastima degli utili nel nostro business italiano nel corso di un certo numero di anni”, ha fatto sapere Bt. Con il risultato che la svalutazione di 145 milioni di sterline prevista lo scorso autunno è lievitata fino a 530 milioni. Questo determina, per l’esercizio 2016-2017, un taglio di 200 milioni di sterline per i ricavi di gruppo e di 500 milioni di sterline nel flusso di cassa operativo. Impatto che dovrebbe replicarsi per l’esercizio 2017-2018, quando di conseguenza il fatturato rimarrà piatto.

“Siamo profondamente delusi delle pratiche improprie rilevate nel nostro business italiano”, ha detto il numero uno di Bt Gavin Patterson che firma l’avviso di revisione delle previsioni (profit warning). Per invertire la rotta, la capogruppo ha nominato un nuovo ad che entrerà in funzione da febbraio. Intanto Corrado Sciolla, già alla guida dell’Italia dal 2004 al 2013 e poi presidente di Bt Global Services Europe, manterrà l’interim.

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