Bernie Sanders e Ted Cruz, rispettivamente candidati alla nomination democratica e repubblicana alle presidenziali statunitensi, hanno vinto le primarie in Wisconsin con largo margine sui rivali e, per la prima volta nel 2016, un sondaggio della Reuters vede il senatore ultraconservatore superare a livello nazionale Donald Trump. Ecco le grandi novità dopo le ultime votazioni con affluenza record (si sono recati alle urne il 40% degli aventi diritto) per il piccolo stato di poco meno di 6 milioni di abitanti. La doppia vittoria targata Sanders-Cruz rappresenta un duro colpo per la super favorita Hillary Clinton e per il tycoon newyorkese. I due vincitori, che hanno fatto intensamente campagna elettorale nello stato che si trova nella regione dei Grandi Laghi, si sono imposti nettamente: il democratico socialista ha staccato l’ex segretario di Stato di tredici punti, stesso ampio margine di vantaggio creatosi tra il politico texano e Trump.

Stando ai risultati definitivi, sul fronte del Grand Old Party Cruz ha raccolto il 48,2% dei consensi che si traducono in 36 delegati. Seguito da Trump con il 35,1% ma che assegna soltanto sei delegati. John Kasich arriva terzo con 14,1% dei consensi e non conquista alcun delegato. Per il Democrat Party Sanders prevale con il 56,5% che si traduce in 47 delegati, Clinton ne conquista comunque 36 dopo aver ottenuto il 43,2% dei voti.

Cruz: “E’ un momento cruciale della campagna elettorale” –  Parole piene di felicità e soddisfazione sono state pronunciate dal vittorioso Cruz a Milwaukee, dopo lo spoglio totale delle schede elettorali. “Ora abbiamo speranza nel futuro”, ha aggiunto, dicendosi convinto che “la nostra campagna otterrà i 1.237 delegati di cui ha bisogno per conquistare la nomination repubblicana per le presidenziali di novembre. Cruz ha anche specificato di essere l’unico candidato capace di riunire il Partito Repubblicano e sconfiggere la Clinton, ancora data per favorita in campo democratico. “Hillary, preparati, arriviamo!” ha detto il senatore texano. “Una convention contesa è ora più probabile” scrive il Washington Post commentando la disfatta del miliardario originario del Queens. “Questo risultato rappresenta potenzialmente un punto di svolta nella contesa repubblicana”, in grado di “dare coraggio agli avversari di Trump”. Per il più diffuso quotidiano della capitale degli Stati Uniti ora “i Repubblicani entrano in una nuova fase critica per la loro instabile battaglia per la nomination, con i rivali del tycoon e quella parte dell’establishment del partito determinata nel fermarne la corsa che condividono un obiettivo comune: allontanarlo il più possibile da una vittoria al primo voto nella convention” di luglio.

Sanders: “Stiamo vivendo un momento di grande spinta, le recenti vittorie ci rafforzano” –  Dopo la notizia del trionfo, il senatore democratico del Vermont ha affermato che la sua campagna ha avuto uno “slancio”, un “momento di grande spinta dato dalle recenti vittorie in Alaska, Hawai e Washington, a cui si aggiunge quella in Wisconsin”. L’unica sconfitta dallo scorso 22 marzo è stata in Arizona, dove Clinton peraltro ha vinto con ampio vantaggio. Il Wyoming è il prossimo Stato in cui saranno celebrati i caucus (assemblee popolari) democratici, in programma sabato 9 aprile. Lo Stato è un’area favorevole a Sanders, che ha vinto con forza in tutti gli stati vicini (Idaho, Utah, Colorado e Nebraska). Tuttavia, il Wyoming conferisce un piccolo numero di delegati, mentre il “piatto forte” sarà lo Stato di New York dove si voterà il 19 aprile e dove il numero di delegati in gioco è alto sia per i democratici sia per i repubblicani.

Reuters: “Per la prima volta nel 2016 Cruz supera Trump” – Il sondaggio pubblicato dall’agenzia stampa britannica rivela che, a livello nazionale, per numero di preferenze nel campo repubblicano il primo risulta essere l’ultraconservatore texano con il 39%, staccato di solo due punti percentuali dal magnate del settore immobiliare. Terzo si posiziona il governatore dell’Ohio, il repubblicano moderato John Kasich, molto distanziato al 23%.

TRUMP POWER

di Furio Colombo 12€ Acquista
Articolo Precedente

Giulio Regeni, “sequestro deciso dal generale Shalabi. Al Sisi sapeva”

next
Articolo Successivo

Palmira, tra liberazione e distruzione: qual è la vera realtà?

next