Papa Francesco incontrerà il Patriarca di Mosca a Cuba il 12 febbraio prossimo. Bergoglio farà scalo nell’isola caraibica visitata nel 2015 prima del suo arrivo in Messico per il suo dodicesimo viaggio internazionale in programma dal 12 al 18 febbraio prossimi. Si tratta del primo incontro della storia tra i capi della Chiesa di Roma e della “Terza Roma”. “La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca – si legge in un comunicato congiunto – hanno la gioia di annunciare che, per grazia di Dio, Sua Santità Papa Francesco e Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, si incontreranno il 12 febbraio prossimo. Il loro incontro avrà luogo a Cuba, dove il Papa farà scalo prima del suo viaggio in Messico, e dove il Patriarca sarà in visita ufficiale. Esso comprenderà un colloquio personale presso l’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana e si concluderà con la firma di una dichiarazione comune”.

“Questo incontro dei Primati della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa russa, – prosegue la nota ufficiale – preparato da lungo tempo, sarà il primo nella storia e segnerà una tappa importante nelle relazioni tra le due Chiese. La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca auspicano che sia anche un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà. Invitano tutti i cristiani a pregare con fervore affinché Dio benedica questo incontro, che possa produrre buoni frutti”.

Quello tra Bergoglio e Kirill è un incontro storico che abbatte un muro secolare che sembrava insormontabile e che nemmeno Wojtyla riuscì a far cadere. Dopo la morte del Patriarca Alessio II, nel 2008, la successione dell’allora “ministro degli esteri” Kirill alla guida della Chiesa ortodossa russa aveva fatto sperare che l’incontro tra i due leader religiosi si sarebbe verificato durante il pontificato di Benedetto XVI. Ma ciò non si era poi concretizzato.

Ora a Bergoglio toccherà scrivere la storia con il Patriarca di Mosca segnando ufficialmente la fine delle “ostilità” tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa russa. “Il colloquio tra i tue leader religiosi – ha spiegato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – durerà al massimo due ore. Al termine ci sarà lo scambio dei doni tra il Papa e il Patriarca e la firma della dichiarazione congiunta alla presenza del presidente cubano Raul Castro”.

“Possa Cuba aprirsi con tutte le sue magnifiche possibilità al mondo e possa il mondo aprirsi a Cuba”, aveva detto Wojtyla nel suo storico viaggio nell’isola caraibica nel 1998. Ora, dopo l’inizio del disgelo tra Cuba e gli Stati Uniti d’America, benedetto dalla Santa Sede, e la riapertura delle rispettive ambasciate, il Paese di Fidel e Raul Castro è lo scenario di un nuovo evento storico.

Se l’incontro tra il Papa e Kirill sembrava maturare da diversi mesi, soprattutto per le ottime relazioni di Bergoglio con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, non si poteva prevedere che il “luogo neutro” in cui si sarebbe svolto sarebbe stato addirittura Cuba. Anche se negli ultimi giorni si facevano sempre più insistenti le ipotesi che i due leader si sarebbero visti in America Latina, trovandosi entrambi contemporaneamente in quel continente per viaggi previsti da tempo.

Twitter: @FrancescoGrana

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