Riparte la scuola e con la scuola ripartono anche le polemiche. Ad alimentarle sono le catene WhatsApp e le chat allarmistiche spinte dalla disinformazione. Chi, come me, ha un bambino in età scolare, in questi giorni è stato molto probabilmente raggiunto da un messaggio anti-gender che mette in guardia dalle pericolose idee che circolano nelle scuole italiane.

fotoMessaggi, audio o testuali, che raccontano di scuole-orco e di un’istruzione intenta a plagiare le fragili menti dei piccoli scolari. I messaggi sono in realtà propaganda pro-vita, per spingere i genitori ad attivarsi per firmare il referendum abrogativo contro la legge “La buona scuola” o a sostenere petizioni sull’educazione affettiva nelle scuole. Ieri sera, mentre rientro a casa il telefono mi vibra in tasca, apro l’applicazione e, nella chat dedicata alla scuola vengo assalito da una scritta: “IMPORTANTE” seguito da un numero imprecisato di punti esclamativi. Leggo. Recita così: “Messaggio di una mamma andata all’incontro sul gender tenuto a Camposampiero: vi riassumo per quanto possibile gli appunti presi. Prima di tutto però vi invito ad andare a firmare il referendum abrogativo per la legge “La buona scuola” (che se non abrogata partirà da settembre)”, dopo indicazioni varie su come firmare e come sollecitare il modulo, il messaggio prosegue:

“Nessun politico ammette l’esistenza della teoria Gender, ma la chiama teoria di Genere. Questa teoria mira alla destrutturazione dell’identità dei singoli insegnando ai nostri figli che al di là del proprio sesso biologico possono decidere autonomamente di appartenere ad un altro Genere (bisex, omo, lesbo misto ,chi più ne ha più ne metta) includendo in questo Genere anche il Genere pedofilo!!!!. Il tutto mirato al fatto di consegnare tutte le alternative sessuali alla normalità, ignorando completamente i limiti che la natura ci pone. A dimostrazione di ciò la recente sentenza della Cassazione dove un uomo trans non operato ha ottenuto il cambio di genere pur non essendo operato perché “dentro si sentiva donna“.

La leva del messaggio è quella della paura. Si punta a far credere ai destinatari che la nuova legge sulla scuola voglia addirittura legalizzare la pedofilia. Un concetto che al solo pensiero fa accapponare la pelle. Ma il tentativo di disinformazione è talmente grottesco da farmi sperare che anche la maggioranza degli altri genitori rifiutino di farsi abbindolare. Anche se inizio a sudare freddo decido di continuare nella lettura

A lungo termine, cosa peraltro già avviata, vi sarà la legalizzazione della pedofilia, che non sarà più un reato, ma una condizione di Genere. Insegneranno ai nostri figli che non si nasce maschio o femmina, ma si decide che cosa essere. Il decreto mira a destrutturare la famiglia, insegnando ai bambini che mamma e papà non è normale. Invece normalità è tutto!!! etero non sarà più normalità, ma omosex sarà un valore aggiunto. Tutto questo sarà fatto da settembre dove il problema di matematica sarà: Mary e i suoi due papà… ecc… Quindi non sarà l’ora di educazione sessuale, ma tutto l’insegnamento mirato a ciò“.

Devo riconoscere che il messaggio è molto articolato e per avvalorare la tesi di fondo cerca di fornire anche degli esempi: “A Padova questi programmi sono già diffusi”, come anche “negli asili di Roma”. Si spiega poi che “A Trieste negli asili i bambini possono esplorare il corpo dei compagni”, e “si scambiano i vestiti”, “truccano i maschi”, “offrono ai bambini kit di peluche riproducenti organi maschili e femminili insegnando loro come funzionano masturbazione e rapporti”. Poi cercano di far credere che i pro-gender triestini “hanno adottato libri a fumetti a sfondo pornografico (un titolo a disposizione sul web è svizzero e si intitola Lisa und Jan tradotto per gli asili di Trieste)”. Dopo gli esempi pratici si cerca di far credere che dietro al diffusione di queste teorie ci sia una sorta di regia globale, che punta a diffondere uno standard malato in tutta Europa.

Iniziano sin dall’asilo insegnando la masturbazione precoce e via via fino al sesso completo (non importa con chi) e all’interruzione di gravidanza anche in fase avanzata. L’Onu ha fondato una commissione per la diffusione del Gender. La Fornero ha aderito gli ultimi 10 giorni del suo mandato a questa “sperimentazione sui bambini” ben consapevole che in America è già attiva e produce danni non indifferenti. L’Unar ha diffuso 3 libri di formazione obbligatoria per i docenti, insegnano che la famiglia è un luogo di proliferazione di odio omosex. Vogliono destrutturare la famiglia. I nostri figli saranno martellati in ogni materia con riferimenti espliciti. Gli faranno vedere immagini che a 9 anni noi genitori evitiamo accuratamente“.

Il testo del messaggio continua spiegando che il disegno di legge Fedeli è stato “inglobato nel decreto legge La buona scuola” prevede “il cambio dei testi scolastici e delle attività scolastiche senza il consenso dei genitori”. Poi parte l’elenco delle azioni previste dal disegno di legge: “1 – integrazione del sistema di Genere e di tutte le misure necessarie ad attuarlo; 2 – distruzione di stereotipi, usanze, tradizioni ecc. che differenzino il sesso biologico; 3 – obbligo di formazione per gli insegnanti; 4 – formazione università di nuove leve per l’insegnamento; 5 – assunzione dei testi Polite per gestire l’eliminazione del genere sessuale”. Insomma, da come la raccontano sembra una macchina messa a punto nei minimi dettagli dalla lobby Lgbt: “Lo stato ha stanziato 200 milioni di euro per finanziare il progetto”.

Tutto ciò comporterà che quando i nostri figli saranno all’Università non riconosceranno più la famiglia come tale e non avranno identità sessuale certa. Lo scopo a lungo termine è il controllo demografico e la riduzione della popolazione. Il programma è previsto a livello mondiale una volta che l’Italia avrà fatto da cavia insieme ad altri paesi, tra cui la Germania – i francesi hanno detto No con un referendum firmato da tutti -. So che ho scritto tanto, ma questo è solo un piccolo riassunto di ciò che è stato detto. Il sistema per far sì che i nostri figli non vengano presi dentro questa presunta trappola è l’educazione scolastica parentale. In tanti lo hanno già fatto nelle dove questi programmi sono attivi. Non è l’ora di educazione sessuale che si può far saltare. È tutto il programma scolastico che sarà permeato da questi insani principi e non c’è scampo. Fra l’altro anche tutti gli Asili e Scuole paritarie anche cattoliche avranno l’obbligo di uniformarsi“.

Confesso di non essere riuscito a completare subito la lettura. Ho dovuto riprendere in mano il telefono in un secondo momento. Vincendo l’orticaria ho letto tutto. Poi ci ho dormito sopra. Oggi l’ho letto nuovamente. Continuo ad essere molto infastidito dal fatto che qualcuno possa distorcere le informazioni e piegare la verità in maniera così bieca. Per mio figlio vorrei una scuola aperta, responsabile, accogliente, capace di raccontare la normalità e la ricchezza che sta in tutte le differenze

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