Hanno bevuto alcolici fino a sentirsi male durante una festa in spiaggia. In quattro, tra cui due ragazze. Il più grande ha 16 anni, la più piccola ne compirà 15 a gennaio. Notte di San Lorenzo, Specchiolla, marina di Carovigno, in provincia di Brindisi. Un falò e qualche bottiglia di alcolici, chiacchiere e risate. I quattro esagerano. Arrivano i primi giramenti di testa fino a quando la situazione diventa ingestibile per la loro compagnia, che si vede costretta a chiamare il 118. All’arrivo i sanitari decidono di trasportare i minorenni, privi di sensi e incapaci di rispondere alle domande degli amici e dei soccorritori, nell’ospedale Perrino di Brindisi. Intossicazione da alcol e coma etilico costringono i sanitari a un intervento rapido per stabilizzare le loro condizioni di salute.

Tre minorenni sono stati trattenuti a lungo in ospedale prima d’essere riaffidati alle famiglie nella tarda mattinata, mentre uno di loro, le cui condizioni sono più gravi ma non è in pericolo di vita, è ancora ricoverato nella struttura sanitaria del capoluogo pugliese. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, che in queste ore stanno ascoltando gli altri ragazzi presenti alla festa in spiaggia per capire se vi fossero maggiorenni, chi avesse portato l’alcol e se la scorsa notte sia circolata anche droga. E appurare quindi se sussistano eventuali responsabilità per l’accaduto. In giorni di acceso dibattito sull’uso di droghe e alcol nelle discoteche, dopo la morte del 16enne Lamberto Lucaccioni al Cocoricò di Riccione e quella al momento sospetta del 19enne Lorenzo Toma al Guendalina di Santa Cesarea Terme, in Puglia continuano a segnalarsi casi di ‘sballo’ estremo anche tra minorenni.

Nello scorso fine settimana, a Copertino, in provincia di Lecce, i sanitari del Pronto soccorso hanno dovuto curare due ragazzini di appena 13 e 14 anni per un’intossicazione da alcol. Uno era stato trovato in casa dalla madre, privo di sensi; l’altro ha accusato un malore durante una serata con amici in un locale della zona. Per entrambi è stato necessario il ricovero in pediatria per gestire il decorso dell’ubriacatura.

E come raccontato negli scorsi giorni dal Nuovo Quotidiano di Puglia, a Gallipoli, una nuova frontiera per l’ubriacatura rapida sta prendendo piede nei locali della costa. Una tendenza segnalata negli anni passati in Stati Uniti e Gran Bretagna: per accorciare i tempi della ‘botta’, ci si ubriaca con un tampax imbevuto di alcol e inserito per via vaginale, nel caso delle donne, e anale per gli uomini perché le mucose favoriscono il trasferimento nel sangue. Addetti ai lavori giurano di aver visto con i propri occhi, mentre i residenti – scrive il quotidiano salentino – “affermano d’aver notato sempre più scatole di assorbenti interni buttate separatamente dai rifiuti” nelle zone della movida gallipolina.

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