Il mio post precedente ha sollevato un acceso dibattito tra i frequentatori di questo blog e sui social. (Per fortuna la sacrosanta politica de ilfattoquotidiano.it, che modera i commenti, ha evitato i toni più beceri che altrove hanno accompagnato questo tipo di riflessioni). Cosa dicevo sostanzialmente? Che noi italiani siamo un popolo di emigranti (nel passato e ancora oggi), che spesso non siamo stati accolti benissimo nei relativi paesi di destinazione, che purtroppo nelle traversate dalla fine dell’ottocento fino alla metà del novecento sono morti migliaia di italiani, che capitani e armatori si comportavano spesso da veri delinquenti. E proponevo che questa parte della storia venisse insegnata ai nostri figli a scuola.

Noto con piacere che le condivisioni in rete e gli apprezzamenti al mio articolo precedente sono stati superiori ai commenti “di pancia”. Ho letto puntualmente ogni critica.  Per questo ho pensato che fosse giusto preparare queste prime 5 risposte alle 5 bufale dei lettori più accaniti nei confronti dei clandestini (seguiranno le altre 5). Con relativi link per poter approfondire.

1) Non si può confrontare l’immigrazione selvaggia di oggi con l’immigrazione degli italiani nelle Americhe. Gli italiani erano ben accetti.
Se si conosce la storia degli Stati Uniti, si deve sapere che non è vero che quella civiltà era accogliente e ben disposta rispetto agli immigrati. “A partire dalla fine degli anni 1880, inizia un conflitto a livello del Congresso, che tende a limitare, contenere, respingere, espellere quegli immigrati, costruendoli sul piano sociale come “invasori” o “distruttori della cultura statunitense”, determinando allarme e preoccupazione, mettendo in movimento reazioni di tipo razzista.” Nel 1921 fu approvata una ulteriore restrizione, che limitava il flusso immigratorio da un paese al 3 % del numero complessivo della popolazione statunitense. E ancora “le leggi che vanno dal 1921 al 1924 segnano un drastico giro di vite, introducendo il sistema delle quote che limiterà gli sbarchi dai paesi “arretrati” dell’Europa sudorientale (italiani, slavi) oltre che di islamici ed ebrei.” (Fonte: Libro US Waste. Rifiuti e sprechi d’America. Una storia dal basso.)

2) L’America era una nazione che iniziava la sua crescita ed aveva territori immensi da trasformare. L’Italia di oggi è una nazione piccina super popolata.
Infatti i migranti si dirigono in molti paesi europei. E l”Europa ha un’estensione territoriale maggior degli Usa (10.180.000 km² contro 9.857.306 km²). Solo il 10% dei migranti che sbarcano si ferma in Italia. Secondo i dati Eurostat relativi al 2014 un rifugiato su 3 ha chiesto di asilo in Germania, paese che ha ricevuto 202 mila richieste, pari al 32% del totale, seguita da Svezia con 81 mila (13%), Italia con 64.600 (10%), Francia 62mila (10%) e Ungheria 42mila (7%).

3) Noi non facevamo come i clandestini che rubano i servizi e le case destinati agli italiani
Questa è una bugia abbastanza diffusa. Peccato che non sia vero che gli stranieri siano privilegiati rispetto agli italiani, anzi. L’Osservatorio provinciale delle immigrazioni a Bologna ha stilato un dossier sull”abitare degli stranieri a Bologna e provincia” ed è emerso che a vedersi assegnare un alloggio, sono più spesso gli italiani rispetto agli stranieri, con il rapporto di 1 a 5 per le famiglie italiane e 1 a 10 fra gli stranieri che ne fanno richiesta. Ovviamente fra i criteri per l’assegnazione delle case popolari non compare la nazionalità. Gli immigrati di solito sono svantaggiati perché giovani, in buona salute e con piccoli gruppi famigliari (poiché non ricongiunti).

4) I nostri connazionali contribuivano alla crescita economica, mentre i clandestini sono a carico degli italiani
Il rapporto tra la spesa pubblica per l’immigrazione, da una parte, e i contributi previdenziali e le tasse pagate dagli immigrati, dall’altra, mostra che nel 2011 gli introiti dello Stato riconducibili agli immigrati sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi, con una differenza in positivo per il sistema paese di 1,4 miliardi. (Fonte: RAPPORTO UNAR)

5) Noi italiani paghiamo i clandestini 40 euro al giorno, uno schiaffo in faccia a chi muore di fame
La diaria giornaliera concessa ai migranti è di 2,5 euro. E’ questo il lusso? Il costo stimato per straniero che sbarca è di circa 35 euro al giorno. Questi soldi però non finiscono in tasca agli ospiti dei centri ma tornano in circolo nell’economia italiana perché vengono erogati alle cooperative, di cui i comuni si avvalgono per la gestione dell’accoglienza. E servono a coprire le spese per il vitto, l’alloggio, la pulizia dello stabile e la manutenzione. Una piccola quota copre anche i progetti di inserimento lavorativo.  (Fonte: Redattoresociale).
Bisogna ricordare che sono soldi coperti dai fondi che ci vengono erogati dalla Unione Europea (ai quali noi contribuiamo in piccola parte): “per il periodo 2013-2020: con 310.355.777 di euro l’Italia è il secondo Paese con più alta remunerazione per quanto riguarda il fondo per l’asilo e l’integrazione degli stranieri (Amif)” Fonte: HuffingtonPost).

…continua

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