Pechino sfida Palo Alto. Sulla guida autonoma, Baidu – il motore di ricerca più importante della Cina (63% di mercato secondo un’indagine di Alexa Internet e fra i cinque siti più visitati del pianeta) – rivaleggia con Google, che ha reso noto da poco sia l’intenzione di incrementare la flotta di veicoli sperimentali senza volante (fino a 150 unità) sia che le prime 700.000 miglia su strade pubbliche sono state archiviate senza che le Google Car abbiano provocato incidenti.

Nella sua esplorazione del futuro della mobilità, Baidu cerca “compagni di viaggio”. Perché ha confermato di aver investito anche in Uber, la controversa app per il servizio di noleggio con conducente nel frattempo valutata 40 miliardi di dollari, ma non ha confermato la cifra, che secondo alcune fonti sarebbe attorno ai 550 milioni di dollari. In Cina almeno 18 milioni di persone hanno una “taxi app”, ma entro la fine dell’anno dovrebbero diventare addirittura 45 milioni.

Questi clienti potrebbero essere anche interessati ad auto tecnologicamente evolute che la BMW ha già sperimentato in Germania e che vuole proporre in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo alla ricerca di soluzioni che riducano il traffico ed abbattano le emissioni. Baidu è partner anche di questa operazione, che il gruppo bavarese vorrebbe completare entro tre anni con l’obiettivo di commercializzare auto a guida autonoma.

La casa dell’Elica ha provato la tecnologia in Germania, lungo le autostrade e per “migliaia di chilometri”. Adesso intende integrarla con i servizi di Baidu in Cina, inizialmente almeno in alcune grandi metropoli come Pechino o Shanghai prima di approdare anche in altre città. Il progetto è stato ribattezzato “Vision Zero”, per una mobilità senza incidenti. Perché l’obiettivo è proprio questo: una vettura tecnologicamente avanzata e connessa in grado di spostarsi nel traffico senza sinistri. BMW ha fatto sapere che il sistema di guida elettronica sarà in grado di assumere completamente il comando dell’auto, se necessario. Grazie a Baidu verranno ampliati i sistemi di navigazione e di raccolta dati.

Per il colosso cinese del web i veicoli saranno a guida “altamente autonoma”: il paragone proposto da Kai Yu, vice direttore del dipartimento di ricerca, è quello con un cavallo che si muove da solo a meno che il guidatore non prenda le redini. Almeno nelle dichiarazioni pubbliche, i concetti di BMW e Baidu sembrano ancora distinguersi. Forse anche solo per non offrire troppe certezze sullo stato di avanzamento del progetto. Ma la collaborazione è confermata ed appare strategica per entrambe le società.

Anche perché Baidu ha investito nell’acquisizione di Ritu, la compagnia leader in Cina in fatto di sistemi di navigazione (31% di mercato). E la preziosa mappatura di un paese come la Cina e degli aggiornamenti in tempo reale sono la “dote” che il motore di ricerca porta al progetto, consentendo ai sistemi delle auto ad elevata automazione di scaricare dati per consentire loro di orientarsi nella giungla di strade sopraelevate, gallerie, incroci, svolte ed altri “ostacoli”. Il primo prototipo “cinese” dovrebbe debuttare ancora entro la fine del 2015.

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