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Ancona, la moglie chiama il 112. Lui spara a lei e al figlio e poi si uccide

La tragedia a Numana. La coppia si stava separando. Morti subito la donna e il bambino di 5 anni. L'uomo era appassionato di armi
Ancona, la moglie chiama il 112. Lui spara a lei e al figlio e poi si uccide
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Un negoziante 38enne, Daniele Antognoni, ha ucciso Paula Corduneanu, la moglie romena da cui si stava separando, e il figlioletto, Christian, di 5 anni. Poi si è suicidato. Il fatto è avvenuto intorno alle 11:30 di mercoledì a Numana (Ancona). L’uomo ha sparato 5 o 6 colpi di pistola, una Beretta calibro 9×21, regolarmente denunciata. La prima a morire è stata la donna, colpita al torace. Dopo aver sparato al bambino, si è puntato l’arma contro e si è ucciso. Antognoni deteneva un porto d’armi.

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L’uomo, che in questo periodo era ospite di alcuni parenti, aveva chiamato la moglie al telefono alle 11:15 per dirle che voleva parlare con lei e che stava andando nella casa di via Urbino in cui la coppia aveva abitato insieme. La donna, di 28 anni, impaurita, aveva quindi chiamato il 112 dicendo che l’uomo la stava raggiungendo a casa: “Mio marito sta arrivando qui e, conoscendolo, sapendo che ha delle armi, ho paura che faccia del male al bambino”. I carabinieri di Osimo le hanno detto di barricarsi in casa, ma l’uomo è riuscito lo stesso a entrare. Gli agenti sono subito arrivati sul posto, ma l’omicidio-suicidio era già stato consumato. Anche l’intervento del 118 è stato inutile. In una stanza del piano terra della villetta in cui viveva Paula, nella frazione Marcelli, i carabinieri hanno trovato rinchiuso un pitbull, che abbaiava furiosamente.

La coppia, come confermato da alcuni vicini, aveva affrontato una crisi che ha causato la separazione. La sorella della donna, corsa sul posto insieme ai due fratelli, ha anche accennato al fatto che i due avessero consultato uno psicologo. Il generale Marco Mochi, comandante della Legione Carabinieri Marche, ha escluso però che fossero stati denunciati contrasti tra i due: “Era un famiglia normale – ha commentato – forse è mancato un contesto di rete familiare”.

Antognoni, gestore di un negozio di abbigliamento dove in passato aveva lavorato anche Paula, era un appassionato di armi e aveva conseguito un certificato di idoneità da parte dell’Unione Italiana Tiro a segno. Della sua passione parlava spesso sul suo profilo Facebook. Su un post si legge: “Non per vantarmi ma anche oggi non ho ucciso nessuno”. Mentre, commentando la foto di una pistola scattata in un’armeria, ha scritto: “Pistola, non so quando ma sei mia”. Nel profilo, si trovano anche post che inneggiano a Mussolini e foto del figlioletto.

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