Si chiude con il ripescaggio a sorpresa del Vicenza la battaglia per il ventiduesimo posto in Serie B. La società veneta ha battuto il Pisa sul filo di lana, mentre nella città toscana era pronta ad esplodere la festa. A pesare sulla decisione della Figc sono state le condizioni dello stadio Romeo Anconetani (mancato adeguamento dell’impianto di illuminazione) e la documentazione incompleta, come confermato via Twitter dal presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi. Il Pisa ha annunciato che farà ricorso. Giovedì 28 agosto il Collegio di garanzia del Coni, presieduto dall’ex ministro Franco Frattini, aveva rigettato il ricorso del Novara e dichiarato inammissibile quello del Matera, confermando di fatto la legittimità delle scelte fatte dalla Federcalcio per riportare a 22 il campionato di B, rimasto orfano del Siena, escluso a luglio. Una decisione contestata dal presidente del Novara, Massimo De Salvo che in una lettera aperta pubblicata sul sito societario, pur dicendo di accettare la decisione del Coni, afferma che “il messaggio che non si voleva il Novara in B era arrivato chiaro”. 

Per il Vicenza si tratta della terza riammissione in dieci anni. Chiuso il campionato di Serie B in 17esima posizione nel 2004/05 e perso il playout con la Triestina, venne reintegrato per la condanna del Genoa e le radiazioni di Salernitana e Perugia. Tre estati fa, nuovamente finita in LegaPro per i risultati sul campo, la società biancorossa tornò in B grazie alla retrocessione del Lecce per lo scandalo calcioscommesse. Oggi la terza promozione d’ufficio, stabilita con criteri legati per il 50 per cento alla classifica dell’ultimo anno (5° posto in LegaPro Prima Divisione ed eliminazione nei quarti playoff), il 25% legato alla tradizione sportiva della città e il restante 25% assegnato in base alla media spettatori degli ultimi sei anni. Una decisione controversa, a quanto pare risolta sul filo dei centesimi di punteggio a discapito del favorito Pisa, dove la festa era già pronta. In ballo c’era anche la Juve Stabia, retrocessa dalla B lo scorso maggio, che subito dopo la comunicazione ufficiale della Figc ha reagito con un duro comunicato diffuso sui social network: “Oggi muore il calcio italiano. La pagina di Facebook rimarrà chiusa a tempo indeterminato in segno di protesta contro il vergognoso ripescaggio del Vicenza Calcio in Serie B”.

Curiosamente, i campani non sono gli unici delusi dalla decisione. Anche una fetta della tifoseria vicentina si era già espressa contro la riammissione tra i cadetti. Gli ultras biancorossi sono da anni in aperta contestazione con il patron Sergio Cassingena, imprenditore nel campo della grande distribuzione e proprietario del club dal 2004. A fine luglio la città fu invasa da oltre 40 striscioni che invitavano Cassingena a lasciare la società e fuori dallo stadio Romeo Menti è stato appeso negli scorsi giorni uno striscione inequivocabile: “La nostra dignità vale più di una categoria”. Concetto ribadito anche sul web, dove l’ala più dura del tifo vicentino ricorda che “la promozione la si merita sul campo” e paventa la possibilità di lasciar vuote le tribune del Menti, proprio uno dei fattori che ha spinto nuovamente in B i biancorossi.

La paura degli ultras è legata ai tempi stretti per rinforzare la squadra e alla disponibilità economica della società. Il Vicenza avrà quindici giorni di proroga del mercato per attrezzare una rosa all’altezza dei cadetti e non rischiare un’immediata retrocessione come avvenne dopo il ripescaggio di tre anni fa. Intanto stasera la B parte con l’anticipo Perugia-Bologna, mentre ora la LegaPro dovrà riaprire i termini per le domande di ripescaggio (favorito il Sondrio). E non è detto che qualcuna delle società deluse, Juve Stabia in primis, non intraprenda la strada della giustizia ordinaria.

Twitter: @AndreaTundo1

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