I militari di una colonna ucraina bloccata da manifestanti filorussi a Kramatorsk hanno deposto le armi prima di fare marcia indietro. Scene analoghe nella vicina Slaviansk, dove 300 soldati si sarebbero ‘arresi’, secondo fonti filorusse citate da Interfax.

La situazione è sempre più caotica. Per Vladimir Putin non ci sono dubbi: l’Ucraina è “sull’orlo della guerra civile”. La “brutale escalation del conflitto”, ha detto il presidente russo in una telefonata con Angela Merkel, è da imputarsi al blitz militare di Kiev. Intanto i blindati governativi si sono spostati verso est, dove le truppe filorusse continuano l’occupazione.

In mattinata hanno preso il municipio di Donetsk e sequestrato sei blindati a Kramatorsk. Le milizie, secondo i servizi segreti ucraini, hanno ricevuto l’ordine di “sparare per uccidere” sui militari di Kiev e due di loro, un ufficiale e di un soldato di leva, sono stati presi in ostaggio da terroristi armati nella regione di Lugansk, a Krasni Luch. All’orizzonte non si delineano scenari di pace, nonostante ci sia grande attesa per il vertice a quattro di giovedì a Ginevra, al quale parteciperanno Ucraina, Russia, Unione europea e Stati Uniti. L’obiettivo è sempre lo stesso: raggiungere accordi per trovare una soluzione alla crisi.

Una situazione in cui Mosca, secondo Kiev, ha forti responsabilità. Il vicepremier ucraino Vitali Iarema, a capo delle forze dell’ordine, ha infatti denunciato la presenza a Sloviansk e Kramatorsk, nella regione ucraina orientale di Donetsk, di paracadutisti del 45esimo reggimento delle truppe aviotrasportate russe di stanza vicino a Mosca. “Quindi tutte le parole di Putin e di Lavrov sull’assenza di truppe russe lì sono tutte bugie”, ha commentato Iarema, citato dall’agenzia ucraina Unian. Il premier Arseni Iatseniuk, durante una riunione del governo, ha inoltre aggiunto che “i vicini russi hanno deciso di costruire un nuovo muro di Berlino e vogliono tornare ai tempi della guerra fredda”.

A complicare i rapporti diplomatici si aggiunge il tweet razzista del presidente ad interim della Crimea Serghiei Aksionov contro Barack Obama. “Arrivata la proposta affinché, durante l’adesione degli Usa alla Russia, Obama sia mandato allo zoo di Mosca. Che si sieda tra le scimmie. Approvato”, ha scritto sul suo account, subito ripreso dalle agenzie ucraine. Aksionov era già finito nella lista delle sanzioni Usa ed Ue.

La telefonata Putin-Merkel – Al telefono con Merkel, Putin ha comunque convenuto con la cancelliera tedesca (in vacanza in questi giorni a Ischia) nel “sottolineare l’importanza” dell’incontro a 4 Russia-Usa-Ue-Ucraina in programma a Ginevra giovedì. Iniziativa che il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov aveva messo in dubbio dopo le prime notizie sull’azione militare di Kiev nell’est, ma da cui Mosca non si è poi ritirata. Il presidente russo ha denunciato “il ricorso incostituzionale alla forza contro le manifestazioni pacifiche” dei russofoni da parte delle autorità salite al potere a Kiev sull’onda della recente rivolta di Maidan, prosegue il Cremlino, aggiungendo che, nel colloquio con la Cancelliera, Putin ha parlato anche della necessità di stabilizzare l’economia ucraina e della continuità delle forniture di gas russo all’Europa. Toni analoghi in una successiva conversazione con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, nella quale il presidente russo è tornato a definire “inaccettabile” l’uso della forza contro le proteste in Ucraina sud-orientale e “ha messo l’accento sul fatto che questa escalation brutale è il frutto delle politiche irresponsabili di Kiev: che ha ignorato diritti e interessi legali degli abitanti russofoni del Paese”.

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