“È un disonesto, non può essere il proprietario del Leeds”. La decisione alla fine è arrivata, ed è quella peggiore per Massimo Cellino. La Football League inglese ha scritto la parola fine sul tentativo d’acquisto del club inglese da parte dell’imprenditore sardo, proprietario del Cagliari. A pesare più di ogni vicenda giudiziaria passata, è stata la recente condanna per evasione fiscale emessa dal Tribunale di Cagliari la scorsa settimana a causa del mancato pagamento di 400mila euro di tasse su uno yacht acquistato negli Stati Uniti e portato in Italia. Seicentomila euro di multa, sequestro dell’imbarcazione e ora anche la beffa: il Leeds non sarà suo.

La commissione della Football League contestava a Cellino anche la tentata truffa al ministero dell’Agricoltura del 1996, i 15 mesi sospesi dalla condizionale per il falso in bilancio del Cagliari nel 2001 e i mesi passati in carcere lo scorso anno con l’accusa di peculato e falso ideologico nella vicenda dello stadio di Is Arenas. Tutti elementi che ilfattoquotidiano.it aveva evidenziato da gennaio, quando da più parti l’accordo veniva già dato per fatto. Ma ad affondare definitivamente i sogni inglesi di Cellino è stata la vicenda dello yacht: uno scoglio insormontabile per il test d’idoneità fit and proper che stabilisce l’idoneità per un imprenditore di acquistare quote superiori al 30 per cento di un club di calcio.

Il proprietario del Cagliari si era spinto oltre. Negli scorsi mesi aveva chiuso un accordo con la banca d’investimenti del Bahrain GFH per acquistare – tramite la Eleonora Sport, di cui detiene il 10 per cento delle quote – il 75 per cento del Leeds, attualmente impegnato nell’equivalente della nostra serie B. Un’operazione che – stando alle cifre ufficiose – sarebbe costata a Cellino, tra acquisto del club e stipendi attuali e arretrati, circa 12 milioni di euro che ora torneranno indietro con gli interessi se l’imprenditore non deciderà di fare ricorso contro la decisione della commissione.

Quattordici giorni di tempo, tanti ne ha concessi il direttivo della Football League per difendersi e provare a ribaltare il giudizio negativo. Non è detto che Cellino lo faccia. Due settimane fa, in un’intervista rilasciata al Guardian, aveva tuonato: “Se non mi vogliono, me lo dicano e andrò via silenziosamente così come sono arrivato. Sono troppo vecchio per combattere delle guerre che non mi appartengono”. Oggi è arrivata la risposta. Oltre alla Football League anche i tifosi non erano entusiasti della nuova proprietà, sebbene la situazione finanziaria del club sotto la gestione GFH non fosse delle migliori. Ma la “disonestà” di Cellino era considerata una macchia peggiore delle difficoltà economiche, tanto che il 4 marzo i fan del Leeds si erano presentati sugli spalti dello stadio londinese di Ellan Road vestiti da mafiosi.

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