Una Playstation nuova e una “paghetta” di 36 euro settimanali come gli altri detenuti. Queste le richieste avanzate da Anders Behring Breivik, il 35enne norvegese di estrema destra, autore del massacro di 77 persone (per lo più ragazzi del partito socialista), uccise il 22 luglio 2011 ad Oslo e sull’isola di Utoya. Adesso l’uomo, in isolamento, ha minacciato lo sciopero della fame contro le sue condizioni di detenzione che paragona ad una “tortura”. Tra le 12 richieste alle autorità carcerarie, la sostituzione della Playstation 2 con il modello più aggiornato, poter scegliere i giochi da utilizzare e un adeguamento del salario che riceve in carcere.

In una lettera dattiloscritta datata 29 gennaio e inviata anche a molti media, Breivik elenca dei miglioramenti che adeguerebbero la sua detenzione alla normativa europea nel campo di diritti fondamentali, come la possibilità di passeggiare e di comunicare. Si lamenta tra l’altro di avere a disposizione videogiochi per bambini di tre anni. In isolamento dal 2011 per motivi di sicurezza, ritiene di essersi comportato “in modo esemplare” e chiede il raddoppio dello stipendio settimanale di 36 euro che riceve come tutti gli altri detenuti.

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