A fine ottobre è uscita di produzione la cabriolet Chrysler 200 Convertible, venduta anche sul mercato europeo come Lancia Flavia. Quest’ultima esce di scena, così, dopo solo un anno e mezzo di commercializzazione. Infatti, dopo la presentazione sotto forma di concept car al Salone di Ginevra del marzo 2011, la cabriolet Flavia è stata svelata nella veste definitiva all’edizione 2012 della kermesse elvetica. Nonostante si trattasse di un’auto di nicchia per il gruppo Fiat, la Lancia Flavia è stata oggetto di ben due presentazioni stampa: una nel maggio 2012 presso la galleria del vento di Orbassano per evidenziare l’aerodinamicità della carrozzeria, l’altra nel successivo mese di giugno tenutasi nella cittadina siciliana di Taormina. Inoltre, la cabriolet Flavia, nella versione show car Red Carpet con gli interni in pelle Poltrona Frau di colore rosso, è stata utilizzata anche nel settembre 2012 all’annuale “Festival del Cinema di Venezia”.

Tuttavia, lo sforzo promozionale da parte del brand Lancia non ha permesso alla cabriolet Flavia di brillare nelle vendite europee, dato che gli obiettivi di mille esemplari per il 2012 e duemila esemplari per il 2013 sono stati disattesi. In Italia, invece, sono state immatricolate solo 218 unità di Lancia Flavia nel 2012, mentre quest’anno (fino al mese di settembre) sono state registrate solamente 225 immatricolazioni per la vettura. Durante l’estate, la Flavia è stata venduta con lo sconto di ben 13mila euro che abbassava il prezzo di listino da 37.900 euro a 24.900 euro, ma anche questa mossa di mercato non ha risollevato le vendite del relativo modello. Anche in patria la Chrysler 200 Convertible non ha raccolto il successo sperato, in quanto il mercato USA è da alcuni anni ostile alle vetture cabriolet e, perciò, la prossima generazione della 200 non sarà riproposta con la carrozzeria scoperta.

Sul (mancato) successo della Lancia Flavia hanno pesato molti fattori, primo fra tutti l’evidente origine statunitense della carrozzeria. I lancisti, d’altronde, non hanno mai condiviso l’attuale operazione di rebadging dei modelli prodotti da Chrysler, dato che anche l’ammiraglia Thema e la grande monovolume Voyager stanno facendo registrare numeri di vendita al di sotto delle aspettative. Inoltre, la Flavia è stata penalizzata dalla non disponibilità della capote in metallo (prevista oltreoceano per la 200 Convertible) e, soprattutto, dall’assenza di motorizzazioni diesel, più richieste in Europa. La relativa gamma, invece, comprendeva solamente l’assetato motore aspirato 2.4 a benzina da soli 170 CV di potenza (lo stesso valore del più efficiente e moderno 1.4 Turbo MultiAir), peraltro abbinato ad un vetusto cambio automatico a 6 rapporti.

Un altro particolare che ha fatto storcere il naso ai puristi del brand Lancia è la stretta parentela tra la Flavia e la precedente Chrysler Sebring Cabrio, di cui la 200 Convertible rappresenta la versione restyling. Infatti, la Sebring Cabrio, commercializzata anche in Europa esclusivamente con il motore diesel 2.0 CRD di origine Volkswagen, è nata sulla piattaforma della giapponese Mitsubishi Lancer. Quindi, spacciare per italiana un’auto di origini americane e nipponiche, tra l’altro con un brand glorioso come Lancia e un nome storico come Flavia, è stato molto controproducente.

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