Cultura

Nobel Letteratura 2013 ad Alice Munro, “maestra del racconto contemporaneo”

L'autrice canadese è diventata famosa soprattutto grazie alla narrativa breve. Già vincitrice per tre volte del Governor General's Award, il principale premio letterario del Canada. Nel luglio scorso annunciò in un'intervista al New York Times di non voler più scrivere

di RQuotidiano

Il Premio Nobel per la Letteratura 2013 è stato assegnato alla scrittrice canadese Alice Munro (Wingham, 10 luglio 1931), considerata la più importante autrice canadese contemporanea . La scrittrice è diventata famosa soprattutto grazie alla narrativa breve. L’Accademia reale svedese nella motivazione del premio ha definito la scrittrice canadese “maestra del racconto contemporaneo”. A luglio scorso la Munro annunciò in un’intervista al New York Times che dopo Dear Life, la sua 14esima raccolta di racconti, non avrebbe più scritto. L’Accademia Svedese non è riuscita a contattarla per comunicarle l’assegnazione del Nobel e le ha lasciato un messaggio telefonico. Più tardi al network canadese Cbc ha detto: “Sono stordita…Ho saputo solo ieri di essere in lista”. L’autrice, che stava dormendo al momento dell’annuncio del Nobel, avvenuto quando in Canada erano le 4 del mattino, ha aggiunto: “Ora spero ci sia più attenzione per gli scrittori canadesi“. Munro ha pubblicato diverse raccolte di racconti, tra cui si ricordano Il sogno di mia madre, In fuga, La vista da Castle Rock, che le sono valsi premi e plausi della critica. Il Nobel è il coronamento della sua carriera.

Aice Munro è la tredicesima donna a vincere il premio Nobel per la Letteratura. E’conosciuta in tutto il mondo per il suo stile narrativo, caratterizzato da chiarezza e realismo psicologico. Al centro delle sue opere, in gran parte ambientate nel Southwestern Ontario, vi sono sempre le relazioni umane lette attraverso la ‘normalità’ della vita quotidiana. Viene spesso paragonata ad Anton Cechov per la sua capacità di documentare in modo accurato ma clemente le lotte interiori dello spirito umano. I suoi racconti, che partono dalla vita quotidiana per scandagliare in profondità la vita interiore dei suoi personaggi, prendono spunto dalla sua giovinezza a Wingham, cittadina conservatrice ad ovest di Toronto dove è cresciuta, e dai cambiamenti intercorsi con la rivoluzione sociale degli anni Sessanta, un periodo che in un’intervista ad AP del 2003 ha definito “Meraviglioso, perché – ha raccontato – essendo nata nel 1931 ero un po’ vecchia, ma non troppo vecchia, e donne come me dopo un paio di anni indossavano minigonne e si divertivano”.

Munro, 82 anni, è la prima canadese a ricevere il prestigioso premio dopo Saul Bellow, che lo vinse nel 1976. Nata il 10 luglio del 1931 nella città di Wingham, in Ontario, in una famiglia di allevatori e agricoltori, Munro cominciò a scrivere da adolescente. Era una giovane letterata in una città non letterata, e nascondeva la sua ambizione come una passione proibita. “Era la gloria che cercavo, camminando per le strade come un’esiliata o una spia”, ricorda nella raccolta del 1971 Lives of Girls and Women. Pubblicò la sua prima novella, The Dimensions of a Shadow, mentre era studentessa all’University of Western Ontario nel 1950. Specializzata in giornalismo, era ancora studentessa quando ha venduto una storia alla radio BC in Canada.

Ha lasciato il college per sposare un compagno di studi, James Munro: insieme si sono trasferiti prima a Vancouver poi a Victoria, e con lui ha avuto tre figli, diventando casalinga a tempo pieno. Trentenne, aveva una forma di depressione tale da riuscire a malapena a scrivere una frase completa. La sua fortuna stata aprire una libreria insieme al marito, nel 1963 a Victoria. Stimolata da qualsiasi cosa, dalle conversazioni con gli adulti alle compilazioni delle fatture, il talento narrativo di Munro è riemerso mentre il suo matrimonio collassava. La prima raccolta di racconti di Alice Munro, La danza delle ombre felici del 1968 riscosse ampi consensi di critica e vinse il Governor General’s Award, il più importante premio letterario canadese. Nel 1976 si è poi risposata con il geografo Feralf Fremlin, trasferendosi in una fattoria nella città di Clinton.

La sua scrittura ha portato l’autrice canadese alla fama internazionale e a numerosi premi nel corso della sua lunga carriera, iniziata quando era ancora adolescente. Ha vinto il premio del National Book Critics Circle per una delle sue raccolte più note, Nemico, amico, amante…, per altre due volte è stata insignita del Governor General’s Award, e in Francia nel 2010 è stata insignita del titolo di Dama dell’Ordre des Arts et des Lettres. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta Munro ha regolarmente pubblicato una raccolta di racconti brevi una volta ogni quattro anni. I racconti della scrittrice sono pubblicati con una certa frequenza da riviste come The New YorkerThe Atlantic MonthlyGrand StreetMademoiselle, e The Paris Review.

Molti dei libri di racconti di Alice Munro sono stati pubblicati in italiano da Einaudi. La casa editrice torinese ha dato alle stampe Il sogno di mia madre (2001), Nemico, amico, amante… (2003), In fuga (2004), Il percorso dell’amore (2005), La vista da Castle Rock (2007 e 2009), Segreti svelati (2008), Le lune di Giove (2008), Troppa felicità (2011) e Chi ti credi di essere? (2012). In italiano sono apparsi in precedenza anche i volumi La danza delle ombre felici, edito da La Tartaruga (1994), che ha pubblicato anche Stringimi forte, non lasciarmi andare (1998) e Segreti svelati (2000). In italiano sono stati tradotti in altre versioni anche Chi ti credi di essere? (E/O, 1995) e Il percorso dell’amore (Serra e Riva, 1989).

La vigilia dell’assegnazione era stata contrassegnata da un rincorrersi di rumors sulla stampa internazionale, ma per i bookies il superfavorito era lo scrittore giapponese Haruki Murakami, 64 anni. La scrittrice canadese era data 12 a 1. Tra i nomi circolavano anche quello dell’americano Philip Roth, del siriano Adonis, dell’algerino Assia Dejabar, del keniano Ngugi wa Thiong’o, del francese Yves Bonnefoy, dell’israeliano Amos Oz. Tra i favoriti c’era anche Bob Dylan, il menestrello del rock, candidato al Nobel da quasi un ventennio. Per l’Italia c’erano anche le candidature degli scrittori Claudio Magris, Dacia Maraini e Umberto Eco.

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