fare-raccoltaI rifiuti fruttano reddito: chi gestisce i Consorzi per il recupero degli imballaggi lo sa già, ora è arrivato il tempo che lo scoprano anche i cittadini, grazie a un sistema incentivante per chi li raccoglie correttamente.

Ogni rifiuto è un bene (prezioso) ed avviarlo al riciclo è un vantaggio per tutti: comuni, municipalizzate, consorzi per il recupero e cittadini. Parte da quest’idea Fare raccolta il primo sistema di raccolta differenziata non convenzionale in Italia. Lo ha ideato Omar Pivi, grafico pubblicitario che disegna progetti commerciali per le aziende che vogliono migliorare, semplificare e rendere sostenibile la vita quotidiana.

Quello per recuperare le bottiglie di plastica di PET, ovvero di polietilene, funziona così: c’è una macchina prodotta da Eurven, un’azienda veneta, che ingoia bottiglie di acqua vuote, le compatta e restituisce una materia prima seconda perfetta, già pronta per essere riciclata. Il cittadino che inserisce la bottiglia nel compattatore ne riceve in cambio un buono sconto da utilizzare in uno degli esercizi commerciali che a suo tempo hanno pagato la macchina e che di questa di si servono per promuoversi. Un esempio? A Resana (Tv) hanno contribuito a pagare la macchina un dentista, il gommista, il panettiere, il negozio di elettrodomestici, una palestra e una tintoria, chi conferirà le bottiglie nella macchina finanziata da loro riceverà in cambio uno sconto sulla spesa.

Ad oggi installando queste macchine nei comuni di Ferrara, Resana (TV), Misano Adriatico (RN) hanno raccolto oltre 8 tonnellate di PET e distribuito 6.000 euro tra i cittadini che hanno partecipato alla raccolta.

Certo non si tratta di cifre con le quali ci si arricchisce, si parla di 10 centesimi di euro per bottiglia conferita, ma in tempi di crisi come questa conferire un po’ di bottiglie significa ottenere uno sconto sulla spesa in uno degli esercizi commerciali che hanno aderito al progetto, nel comune di residenza, oppure altrove, innescando anche un processo di sviluppo commerciale e turistico del territorio.

Tant’è molti comuni si sono attivitati e le richieste d’adesione a Fareraccolta si susseguono incessantemente: dovrebbe essere attivo a breve ad Aprilia (Lt), Roma, Bergamo e Varese, mentre a a Rimini per l’estate dovrebbe partire Fareraccolta in spiaggia con 12 macchine compattatrici. Se si pensa che, come documenta il dossier “Acqua: un’imbarazzante storia italiana” appena pubblicato da Legambiente e Altraeconomia, consumiamo 6 miliardi di bottiglie di plastica all’anno (dati 2011), per un totale di 456mila tonnellate di petrolio e 1,2 milioni di CO2, e che il 70% di queste bottiglie non viene recuperato ma va a finire in discarica, viene incenerito o disperso nell’ambiente, questo modello di abbattimento dei costi e di incentivazione della raccolta privata potrebbe rappresentare l’uovo di colombo: un circolo virtuoso con vantaggi per tutti, che ha come unico scoglio la resistenza di alcune municipalizzate, abituate a gestire autonomamente la raccolta differenziata, tant’è che le macchine vanno messe su suolo privato aperto al pubblico per non creare contenziosi. Eppure le possibilità di sviluppo sono multiformi: a Uboldo, in provincia di Varese, oltre al buono da spendere presso gli esercizi partecipanti, il Comune offre uno sconto di 50 centesimi di euro a bottiglia sulla tassa dei rifiuti, perché in questo modo riduce la quantità di rifiuti da smaltire.

Questo sistema di ammortamento dei macchinari non vale solo per il PET, il Comune di Prato, per esempio, ha richiesto delle macchine per ritirare i cellulari dismessi, né ha le pubbliche amministrazioni come unici interlocutori: la società Global Ambiente di Ferrara, per esempio, ha richiesto dei macchinari per recuperare l’olio esausto nei condomini, non per vezzo, ma perché l’olio esausto recuperato (oltre non contaminare il patrimonio idrico) ha un mercato da 500 euro a tonnellata.

In un primo tempo si pensava che la plastica recuperata potesse essere venduta direttamente da Fareraccolta alle aziende che si occupano del riciclo, guadagnando cifre che vanno da 250 a 400 € a tonnellata, ma questo passaggio è gestito in esclusiva dalle aziende municipalizzate per cui quello che viene raccolto nei punti attivi in questa fase sperimentale sarà conferito gratuitamente alle singole municipalizzate. E’ comunque un circolo virtuoso per i cittadini che raccolgono le bottiglie e ne ricavano un guadagno, per i commercianti che hanno sponsorizzato le macchine, per il Comune che riduce il carico di spazzatura da smaltire e per i Consorzi che si ritrovano un PET già selezionato, pronto da riciclare, risparmiando, secondo Fareraccolta, il 70% dei costi di logistica.

 

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