Cari amici, sono felice che la mia provocazione di ieri (scritta apposta con la tecnica del pugno nello stomaco) abbia suscitato tanto interesse. Non perché io venga “pagato a commento”, come ha scritto qualche intelligentone (va bene così?): magari! Ma perché il livello medio del dibattito che si è innescato è parecchie spanne più alto di quello che purtroppo caratterizza la gran parte dei commenti degli ultimi mesi.

Ho avuto l’impressione che la parte raziocinante dei frequentatori del blog e della pagina Facebook abbia deciso di intervenire massicciamente, isolando come speravo i guastatori di professione e seppellendoli sotto un benefico e variopinto tsunami di argomenti.

Mi spiace che la mia espressione “cerebrolesi” abbia offeso qualcuno: non mi riferivo certo a chi soffre dell’omonima patologia, ma a chi ha mandato il cervello all’ammasso, a chi non l’ha mai usato, a chi lo tiene in stand by. E si trincera vigliaccamente dietro nomi fasulli per diffamare e calunniare, cosa che non oserebbe mai fare col suo nome, né tanto meno di persona, faccia a faccia.

Sono felice che moltissimi abbiano capito con chi ce l’avevo e ce l’ho: non certo con chi mi critica (è da quando ero in fasce che sono in minoranza, quindi ci ho fatto un discreto callo), ma con chi spara sciocchezze (va bene così?) in libertà senza sapere ciò che scrivo (e spesso neppure ciò che scrive lui). Per il resto, liberi tutti di pensare ciò che vogliono, se e quando pensano.

Siccome vedo che qualcuno insiste a delirare (va bene così?) sulla famosa puntata di Servizio Pubblico in cui avrei reso un gran servigio a Berlusconi (che, insieme a Grillo, mi paga da anni a mia insaputa), vi allego il testo dei miei due interventi di quella sera. Così magari a qualcuno viene la curiosità a andarsi a leggere quello che gli ho davvero detto, anziché pontificare (va bene così?) per sentito dire senza informarsi. E poi magari mi farà sapere quanti e quali altri giornalisti han detto in faccia a Berlusconi quello che gli ho detto io.

Ps. Appello ai commentatori raziocinanti: continuate a commentare, quando avete qualcosa da dire, anche di duramente critico. Solo così riusciremo a isolare la banda dei senza- cervello.

SERVIZIOPUBBLICO II-10 Berlusconi

Berlusconi/1: Le due congiure

Silvio Berlusconi, dice lui, è stato vittima di molti complotti. Gli ultimi due: quello giudiziario sfociato nel processo Ruby e l’intrigo politico internazionale che ha portato alla nascita del governo Monti al posto del suo.

Abbiamo indagato un po’ noi e abbiamo scoperto il colpevole. Che, tenetevi forte, è lo stesso per entrambi i complotti. Ma non anticipiamo.

Ruby. B. l’ha sempre smontato giurando: “Non ho mai pagato una donna in vita mia”.

Affermazione incauta e maleaugurante, vista la sentenza sulla separazione da Veronica Lario: ora almeno una donna dovrà pagarla, cara e salata.

Ma anche prima qualcuna la pagava, e non era proprio sua moglie. L’ha detto un testimone al di sopra di ogni sospetto: “Sto mantenendo tutte le ragazze di questo processo, sono state rovinate dalla procura, messe sul lastrico, diffamate per sempre… Alcune hanno perso il fidanzato, altre il lavoro e forse non lo troveranno più. Sono 42 e gli do almeno 2500 euro al mese ciascuna”. Fanno almeno 105 mila euro al mese: “Se hai una barca, non puoi preoccuparti quanto ti costa l’equipaggio”. Chi l’ha detto? Silvio Berlusconi, al Tribunale di Milano, il 20-4-2012.

Quindi ne paga 42. E le pagava anche prima che la Procura le rovinasse. Russe, montenegrine, sudamericane, italiane: molte nemmeno sapeva chi fossero, almeno si spera visto che almeno due erano fidanzate con malavitosi.

Poi qualcuna ha smesso di pagarla, ma c’è un perchè.

Una a caso: Barbara Matera, pugliese di Lucera, già “letteronza” della Gialappa’s, ex candidata a Miss Italia, annunciatrice Rai, comparsa nelle fiction Carabinieri e Suocere.

Tra l’agosto 2007 e il marzo 2008, dal conto corrente di B. partono 3 bonifici (causale: prestito infruttifero) alla Matera per 95 mila euro. Poi, dal 2009, più nulla. Che succede nel 2009?

La letteronza viene candidata ed eletta al Parlamento europeo. Perchè, spiega B. al Corriere, “è laureata in Scienze politiche, me l’ha consigliata Letta, è fidanzata del figlio di un prefetto suo amico”.

Da allora la paghiamo noi: 20 mila euro al mese. Meno male che Sarkozy e Merkel non lo sanno, se no sai le risate!

Ecco, se non pagasse decine di donne, anche mentre sono testimoni nel suo processo, forse non sarebbe coinvolto in storie di prostituzione, a torto naturalmente.

E non sarebbe accusato di concussione, sempre a torto, se non avesse chiamato la Questura per far rilasciare una minorenne marocchina fermata per furto, come se nelle mani della polizia fosse in pericolo: non era mica alla Diaz o a Bolzaneto!

E nessuno penserebbe che è ricattabile: non è una bella fama a livello internazionale.

Se poi avesse evitato di sfilare al Family Day, nessuno direbbe che è incoerente.

Ma che fine farebbero Obama, Cameron, Hollande, se avessero a libro paga decine di ragazze? E’ successo a Strauss Kahn, infatti doveva andare all’Eliseo e non ci è andato.

Seconda congiura: quella che 14 mesi fa ha rovesciato il suo governo per portare  su il governo Monti. Che, a tradimento, ha messo l’Imu sulla prima casa, che è sacra.

Occhio alle date. Monti si insedia il 16 novembre 2012. Quattro giorni dopo, 20 novembre, S.B. dà un’intervista al Corriere. Denuncia la congiura dell’Europa a trazione tedesca? No, anzi: “Le mie dimissioni non sono state affatto chieste dall’Europa. La crisi che stiamo vivendo è la più grave dal ’29. L’unica strada per scongiurare questo scenario era mettere insieme maggioranza e opposizione. Monti deve arrivare al 2013. Il suo governo è composto da tecnici di elevata competenza. Diremo no a eventuali misure recessive, appoggeremo tutte le iniziative per lo sviluppo”. E sull’Imu? “Se Monti fa la patrimoniale non può andare avanti: noi siamo contrari. Monti ha detto che porterà la tassazione degli immobili in linea con la media europea,mentre ora è al di sotto. E’ possibile che questo comporti un’imposta simile all’Ici, da noi già prevista con il federalismo… Dunque una continuità di linea col nostro governo, con probabile anticipo sul 2014 da noi previsto”.

Due settimane dopo, col via libera di B., Monti mette l’Imu, che è anche una patrimoniale, anche sulla prima casa: decreto SalvaItalia, 4-12-2012. E il Pdl lo vota, senza batter ciglio.

5-2, intervista a Libero: “Monti è molti bravo”.

18-2, intervista all’agenzia spagnola Efe: “Io tradito da Napolitano? Niente affatto, sono stato io a suggerirgli Monti. Conosco bene la sua serietà e competenza e gli sono a fianco con lealtà”.

22-2, sito del Pdl: “Monti realizza il nostro programma che evidentemente era quello giusto… Sulle tasse l’impianto è lo stesso”.

22-2, B. dopo una cena con Monti: “Presidente Monti,il nostro giudizio sul lavoro del governo è molto positivo. Tanto che la vorremmo al suo posto anche dopo il 2013”.

24-2, B. dice ai giornalisti: “Monti è un borghese come noi, parla bene, è abile, gli ho chiesto di fare il ministro del Tesoro prima che diventasse premier. Lo conosco benissimo, ci confrontiamo spesso. L’ho mandato io in Europa. Bossi vuole che io rompa con Monti. Impossibile, non posso. E non voglio” .

27-2, intervista al Corriere del Ticino: “Tutti vedono che vi è sostanziale continuità tra il programma di Monti e quello del governo da me presieduto”. Domanda: Furono poteri forti non italiani, con la complicità di Merkel e Sarkozy, a farla dimettere? Si sente vittima di un golpe? “Sono stato io a dimettermi e fare un passo indietro per senso di responsabilità. Solo con un governo tecnico si può trovare l’accordo maggioranza-opposizione per approvare le riforme”.

29-4, intervista a Gente: “Pur avendo la maggioranza nelle due Camere, d’accordo con la direzione del mio partito, decisi di fare un passo indietro”.

10-5, ai cronisti fuori da Montecitorio: “Con Monti non c’è nessun problema, andiamo avanti con lui fino al 2013: spero abbiate capito che bisogna fare le riforme”.

25-9, intervista all’Huffington Post: primi dubbi, ma non sull’Imu: “Monti era partito bene, con una politica di continuità rispetto ai provvedimenti assunti dal mio governo in accordo con l’Europa, poi purtroppo s’è fatto condizionare dalla sinistra”.

Forse B. era in Kenya da Briatore e non s’era accorto che l’Imu Monti l’aveva messa all’inizio, nei primi 15 giorni. L’ha scoperto solo di recente. Peccato, a saperlo prima magari votava contro e l’Imu non passava, visto che il Pdl era il primo partito in Parlamento.

Non s’era nemmeno accorto della congiura contro il suo governo, che peraltro aveva perso la maggioranza alla Camera (308 deputati su un quorum minimo di 316): l’ha scoperta solo negli ultimi giorni. E sarebbe interessante sapere quando, e come, chi gliel’ha rivelata. Peccato, a saperla un anno fa, non si sarebbe dimesso e non avrebbe suggerito a Napolitano di mettere Monti al suo posto.

Ecco, forse non c’è bisogno di una Commissione d’inchiesta, per scoprire il colpevole della seconda congiura, che poi è lo stesso della prima: basta guardarsi allo specchio Si guadagna tempo.

 

Berlusconi/2: Ritratto di famiglia

Vittorio Mangano: vabbè, capita, errori di gioventù. Poi, se ti serve uno stalliere…

Licio Gelli: succede, sembrava una così brava persona. Poi il fascino del cappuccio…

Bettino Craxi: pareva un grande statista, poi ha tralignato. Vai a prevederlo.

Cesare Previti: facile scambiarlo per un bravo avvocato, specie se non hai letto Cesare Lombroso.

Marcello Dell’Utri: era dell’Opus Dei, aveva tanti amici siciliani, con tutti quei libri antichi ti confondeva, era molto colto, soprattutto sul fatto. Vabbè, ha più processi che capelli in testa. Ma allora Gramsci, ne vogliamo parlare?

Don Luigi Verzè, quello del San Raffaele: si può capire, era un prete, sembrava un sant’uomo, vai a prevedere che al Dio Uno e Trino preferiva il quattrino.

Renato Squillante: ma insomma, ti accusano di avercela sempre coi giudici, poi te ne piace uno e te lo arrestano subito, ma allora ditelo.

Gianpi Tarantini: vabbè, dai, un’amicizia sbagliata può sempre capitare. Viene da te un giovane imprenditore che si è fatto da solo, in tutti i sensi. Come fai a pensare che uno che va in giro con 20-30 ragazze alla volta fa quel mestiere lì, dai, era proprio insospettabile. Aggiungi che le sue ragazze appena entravano a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa e tum! s’innamoravano tutte del latin lover: tac! folgorate dallo charme del vecchio play boy. Se poi Gianpi le pagava, mica te lo veniva a dire, era a tua insaputa, e comunque era per le spese del viaggio, l’indennità di trasferta.

Valter Lavitola: un fine diplomatico, questo sembrava a prima vista, gli mancava giusto la feluca. A Panama lo conoscevano tutti, e anche a Saint Lucia. Capita a tutti di sbagliare valutazione, no?

Lele Mora: ma dico io, come fai a sospettare che uno condannato 20 anni fa per spaccio sia un poco di buono. E la redenzione dell’essere umano?

Ruby Rubacuori: quella poi, appena la vedi ti viene in mente una parente di Mubarak, due gocce d’acqua. La tipica faccia di una che vuol metter su un centro estetico. Allora le compri il laser antidepilazione da 60 mila euro. E quale minorenne: ma se dimostrava 65 anni!

Nicole Minetti: lei invece quando la vedi ti viene subito in mente l’igiene dentale, la pluri-laureata, altro che balle. E poi mica l’ho candidata io: hanno fatto tutto 5 scrutatori senza farmela neanche vedere. Chissà cosa scrutavano. 

Totò Cuffaro: l’ha scoperto Casini, poi lo condannano per favoreggiamento alla mafia e tu che fai, glielo lasci? Ma no, ti viene un attacco di gelosia e glielo freghi: è la stessa soddisfazione del tifoso del Milan che prima del derby strappa la bandiera nerazzurra all’ultrà dell’Inter.

Francone Fiorito detto Er Batman de Anagni: era finiano, ma non si poteva lasciarlo alla concorrenza. Basta guardarlo: è il tipico liberaldemocratico di scuola einaudiana. E dove lo metti uno così? Ma a capogruppo alla Regione Lazio, come minimo.  L’hanno arrestato, e allora? Anche Giordano Bruno!

Ed è solo un piccolo campione del ritratto di famiglia in un inferno, chè a citarli tutti facciamo notte.

Ecco, Cavaliere, premetto che sono tutti innocenti: anche i condannati, anche gli arrestati, anche chi ha patteggiato, e pure lei, anche se ha avuto 7 prescrizioni, 1 amnistia, 3 volte s’è depenalizzato il reato e ha una condanna in I grado per frode fiscale.

Però… non so se ha presente il film di Mel Brooks “Mezzogiorno e mezzo di fuoco”: quando il cattivo arruola una sporca dozzina per assaltare il villaggio di Rock Ridge. Si siede dietro un banchetto ed esamina i curricula dei candidati in fila indiana: “Precedenti penali?”. Il primo risponde: “Stupro, assassinio, incendio doloso, stupro”. E lui: “Hai detto due volte stupro”. “Sì, ma mi piace tanto lo stupro!”. “Ottimo, firma qua. Avanti il prossimo… Precedenti penali?”. “Atti di libidine in luogo pubblico”. “Non è mica tanto grave”. “Sì, ma in una chiesa metodista!”. “Ah carino! Arruolato, firma qua!”. Ecco, a volte viene il sospetto che lei la sua classe dirigente e i suoi candidati li selezionasse così.

Ma se l’immagina un Obama, una Merkel, un Cameron, fotografati accanto a uno solo di questi personaggi? Ora, meritoriamente, promette liste pulite, rinnovate per il 90%,forse non troverà un posto nemmeno per il suo amico Dell’Utri. E terrà fuori chi ha più di 65 anni, chi ha processi in corso, e chi non si impegna ad andarsene dopo 2 legislature. A parte che lei ha 77 anni, i processi non se li è mai fatti mancare e si candida alla sesta legislatura, ma che senso ha eliminare imputati e condannati? Se li elimina,vuol dire che si fida della magistratura, o almeno la rispetta: la magistratura che, come dice lei esagerando, l’ha sempre assolto. Dunque va rispettata anche quando condanna lei o qualcuno dei suoi, no? Mica si può rispettarla a targhe alterne.

Per carità, ci sono impresentabili anche in altri partiti: ma lei 20 anni fa entrò in politica per rinnovarla classe dirigente, per fare la rivoluzione liberale, per essere diverso, migliore dei politicanti, portando gente competente, dalla trincea del lavoro. Nella sua prima campagna elettorale, fece firmare agli aspiranti candidati di Forza Italia questa dichiarazione: “Dichiaro 1) di non avere carichi pendenti 2) di non aver ricevuto avvisi di garanzia 3) di non essere stato e di non essere sottoposto a misure di prevenzione e di non avere a mio carico di procedimenti in corso”. E quando vinse le elezioni tentò di avere come ministro dell’Interno il pm simbolo di Mani Pulite, Di Pietro, mentre La Russa offriva al pm Davigo il ministero della Giustizia.

Poi è emersa tutta un’altra foto di gruppo. I casi sono tre: o è sfortunato nelle amicizie; o porta una sfiga boia ai suoi amici; o i personaggi “discutibili” li attira come la carta moschicida, perchè le somigliano, o perchè vorrebbero somigliarle, o perchè lei dà il cattivo esempio. Mai pensato di aver sbagliato nella scelta dei suoi uomini? E, se sì, perchè non ha mai chiesto scusa?

Ecco, sono 20 anni che aspetto di intervistarla su ciò che diceva e faceva. Ma ora non mi viene nemmeno una domanda specifica.

Perchè la cosa più grave non è quel che ha detto e fatto in questi 20 anni: ma quel che non ha detto e fatto, o non ha potuto dire e fare.

Poteva chiedere la verità sulle stragi politico-mafiose, o forse non poteva.

Poteva, o forse non poteva dire alla gente che le tasse sono alte non è perchè lo Stato gli mette le mani in tasca, ma perchè molti non le pagano e invece bisogna pagarle tutti; e chi non le paga non è un furbo da invidiare e condonare, ma un ladro da punire e detestare, perchè deruba i tanti onesti che le pagano. O forse non poteva.

Poteva dire che chi paga e chi prende tangenti non va candidato, va isolato e punito perchè ci ruba 60 miliardi all’anno. O forse non poteva.

Poteva, dire che la mafia va combattuta, e per sconfiggerla non si devono chiedere voti ai mafiosi, e tantomeno accettarli. O forse non poteva.

Poteva dire agli italiani che le leggi e la Costituzione vanno rispettate, non cambiate a proprio uso e consumo. O forse non poteva.

Pensi, se l’avesse fatto, come sarebbe bella, onesta, pulita e ricca oggi l’Italia.

Invece abbiamo perso 20 anni: lei ha speso tutte le sue energie, la sua potenza mediatica e la sua influenza sulla gente a combattere non le mafie, l’evasione e la corruzione, ma chi combatteva le mafie, l’evasione e la corruzione.

Se non avessimo perso questi vent’anni e tutti quei miliardi, sa oggi quante Imu potremmo togliere sulla prima casa, e anche sulla seconda e sulla terza? Se proviamo a fare il calcolo, ci verrà da piangere: a me, a tutti, e forse persino a lei.

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